Si è spenta ”la donna piu’ bella al mondo ”
Un mondo a dire il vero molto lontano da quello che la vide protagonista negli anni cinquanta, diva del nostro grande cinema italiano. Protagonista assieme ad altre nostre, grandi e indimenticabili attrici. Belle e brave . Lei, Anna Magnani, la Loren, la Mangano, la Cardinale, la Vitti, Sandra Milo, tutte dirette sempre dai nostri maggiori registi del momento. Dal grande Vittorio De Sica, a Visconti, a Michelangelo Antonioni, Comencini, Monicelli. Tutti nomi che hanno regalato al cinema italiano opere davvero mirabili , indimenticabili.
La Lollobrigida era una donna di grande fascino, più bella a mio parere della Loren. Aveva classe, era elegante, con degli occhi stupendi. Io tra le due, ricordando la loro rivalità, ho sempre preferito lei. Chissà, forse perchè nel ruolo della ” bersagliera ” nel film ” Pane, amore e fantasia ” era entrata nelle mie grazie con quel suo fare battagliero, indipendente, straordinariamente bella , vivace, simpaticissima. L’ho adorata anche nel film ” Fanfan la Tulipe” dove recitava assieme all’altro mio idolo Gèrard Philipe di cui parlo in un mio vecchio articolo ( https://isabellascotti.wordpress.com/2019/05/03/ramatuelle// ) . E come non ricordarla mentre balla la tarantella in ” Pane, amore e gelosia ” con accanto il solito grande De Sica che la guarda rapito ? Spontanea, generosa, amante della fotografia e della scultura, dell’ arte in genere, donna libera, si è fatta da sè solo perchè dotata di una notevole forza di volontà, a testimoniare quanto il proverbio, ” la volontà è potere” , sia giusto.
Una donna diventata diva e amata non solo in Italia ma anche all’estero, perfino ad Hollywood dove venne chiamata da Howard Hughes nel 1950 che le promise una ricca carriera . Un mondo dorato che le parve subito una gabbia e dal quale scappò tornando a Roma. Una donna e un’ attrice che ho sempre amato.
Nata a Subiaco nel 1927, per mantenersi agli studi artistici ( studiò dapprima in collegio, poi fece le magistrali, il liceo artistico e infine l’ accademia, con una borsa di studio ) Gina Lollobrigida apparve in film operistici del dopoguerra ( famoso a tal proposito ” La donna più bella del mondo ” di Robert Z. Leonard dove interpretò in una storia un poco romanzata la vita di Lina Cavalieri dapprima cantante in teatri di provincia e poi famosa cantante lirica, dove l’ attrice cantò con la sua voce arie del café chantant e di opere liriche a testimonianza di quanto fosse eclettica. Il film risultò, in termini di incasso, il maggior successo italiano e secondo in assoluto (preceduto solo dalla pellicola hollywoodiana ” L ‘ amore è una cosa meravigliosa ” della stagione 1955-56, superando il miliardo e 800 milioni di lire dell’epoca d’introito. wikipedia ) . Nel 1952 , ci fu il successo come ho detto prima in Francia con ” Fanfan la Thulipe ”, di Christian – Jaque e in Italia con ”Altri tempi ” di Alessandro Blasetti : in un episodio del film, ” Il processo di Frine ” , Vittorio De Sica conio’ per lei il neologismo ” maggiorata ”. Ancora con De Sica l’ anno dopo è in ” Pane amore e fantasia ” e ” Pane amore e gelosia ” del 1954 di Luigi Comencini. Ruoli drammatici furono ne ” La provinciale ” di Mario Soldati e ” La romana ” ( 1954 ) di Luigi Zampa. A Hollywood, ” Il tesoro dell’ Africa ” ( 1953 ) di John Huston, ” Trapezio ” ( 1956 ) di Carol Reed , ”Salomone e la regina di Saba ” del 1959 di King Vidor tanto per nominarne alcuni. Nel 1972 fu la Fata Turchina ne ” Le avventure di Pinocchio ” di Luigi Comencini. Vinse nella sua lunga carriera ben sette David di Donatello, un Golden Globe e due Nastri d’ Argento . Sulla celebre passeggiata delle stelle a Hollywood, la Walk of Fame, ne ha una anche lei .

Qui in ” Venere imperiale ” nel ruolo di Paolina Bonaparte

Un primo piano che ne esalta la bellezza per una interpretazione che le valse nel 1963 il David di Donatello e il Nastro d’ argento
” Smaltato di bei colori, gremito di splendide toilettes, ambientato in ville e palazzi di gran lusso, interpretato da un’ attrice come la Lollobrigida, ” Venere imperiale ” ha buoni numeri per essere considerato tra i film natalizi più preziosi ”
Giovanni Grazzini , Corriere della Sera , 24 dicembre 1962 ( da l ‘ Europeo )
E ora permettetemi l’ ultima chicca.
Parecchi anni fa, la scuola di danza dove ballava mia figlia, organizzò per beneficenza un balletto nel teatro di Latina dove la madrina indovinate un pò chi era ? Proprio lei : Gina Lollobrigida.
E dite un pò secondo voi cosa fece la sottoscritta ? Ma ovvio…
la raggiunse a fine spettacolo nel camerino e le chiese un autografo. La ricordo ancora con quegli occhi splendidi che potei ammirare da vicino, con tanta gioia da parte mia e tanta cordialità da parte sua. Una grande attrice, una grande donna
Ho camminato
quella sera,
lungo il Brenta
con la pace
nel cuore .
Guardavo l’ acqua
scorrere lenta,
mentre
le fioche luci
dei lampioni ,
rimbalzavano
sulla sua superficie
creando
strani bagliori.
Riflessi dorati
che facevano
del fiume
una magica
rappresentazione.
Più in là
il ponte di Bassano
tutto illuminato
sembrava raccontare,
nell’ ultima festa natalizia,
l ‘ Epifania,
una fiaba.
Fu così
che come per incanto
avvenne l’ incontro
con tre mie amiche…
Isabella Scotti gennaio 2023
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633

Miei cari per l’ Epifania siamo tornati in Veneto. Tre giorni passati insieme anche a mio fratello e mia nipote, a mia madre e ai miei figli. Il primo viaggio senza Ricky e Maria. Ci ha fatto bene tornare nei luoghi dove anche con loro siamo stati. I nostri luoghi d’ affetto. Tre giorni da fiaba davvero, con un tempo di primavera che ci ha permesso di muoverci liberamente e con gioia. Mamma è rifiorita. Un saluto anche a Nove dov’è sepolto papà e Asiago con la neve e il sole. Meraviglia !!!

Bassano del Grappa

foto Andrea Romani

foto Andrea Romani

foto Andrea Romani

foto Andrea Romani sulla strada per Asiago

Allora, ditemi:
avete mangiato le lenticchie?
Avete brindato?
Se si, come me, siete ora pronti ad abbracciarmi e brindare insieme al nuovo anno.
Che sia benevolo con tutti , che l’ uomo lasci per sempre la violenza.
Che la serenità porti gioia nei nostri cuori.
Riscopriamo l’ amore vero, profondo, la gentilezza, la tenerezza.
C’è tanto bisogno di un cambiamento radicale nel nostro vivere quotidiano.
Auguro a tutti voi un felice 2023 anche con, cosa importantissima, tanta salute.
Vi abbraccio fortissimo tutti. Buonanotte
La vostra Isabella
Amici carissimi tra una corsa e l’ altra, tra un malanno e l’ altro, tra un salto nella malinconia ed un altro nell’ allegrezza eccomi qui . Potevo non passare senza lasciarvi un regalino da mettere sotto l’ albero? Assolutamente no. So di essere in ritardo, sotto l’albero non ha più senso mettere ciò che ho pensato per voi. Però vi prego, fate una cosa : vi suggerisco di togliere tutto dal comodino e lasciare spazio ai miei regali .
Eccoli per voi . Non sono molti vista l’ora , ma nonostante sia stanca morta per due giorni molto impegnativi , ve li regalo comunque adesso

professioneviaggiatore.it Grotta di Betlemme
Acrostico Betlemme
B ianca e piena è la luna alta in cielo
E ssa risplende nella notte dove
T utto è incanto da secoli mentre
L e stelle infinite come tante lucciole si accendono ad una ad una e rilucono
E cco anche la stella cometa brilla come non
M ai per indicare ai viandanti la
M agica grotta dove è nato il Salvatore
E ssere là è gioia, è pregare con semplicita ‘ ringraziando Gesù per la sua venuta. A Betlemme da sempre vince l’ Amore
Isabella Scotti dicembre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633

Questo è il mio presepe. Ve lo ricordate vero? L’ ho postato mi pare anche l’ anno scorso ma mi piace troppo e poi sta bene con l’ acrostico no ?
Questa invece è una poesia scritta a richiesta dei miei cognati per la sera della vigilia.
Spero vi possa piacere.
L’ attesa
Guardate,
fuori il cielo è da neve .
Soffia piano il vento.
Già scendono impalpabili i primi fiocchi,
imbiancano il davanzale
e soffici si posano sul viale.
Nessun rumore
disturba la quiete
di questa magica sera.
Noi si sta bene tutti insieme
radunati qui al caldo,
vicino alle luci che intermittenti
si accendono nelle casette di cartapesta
là dove, sul prato finto,
le pecorelle sembrano brucare l’ erba,
e i pastori in ginocchio
attendono davanti alla grotta.
Il presepe :
incanto e poesia di un’ attesa senza eguali.
Sì, perchè noi ti aspettiamo Signore.
Oggi, in questo mondo dove niente
è più come prima, noi speriamo in Te,
abbiamo bisogno di riporre in Te
la nostra fiducia,
di credere che un vento nuovo
sferzi il nostro vivere.
Qui, in questa terra arida,
dove sembra che più
non esista Amore.
Dove la violenza è ormai di casa,
dove il pianto dei bimbi
che vivono la guerra,
risuona insopportabile.
Solo col tuo Amore potremo salvarci.
Non lasciarci soli.
Ecco, ora lontano suonano le campane.
Annunciano la tua nascita Signore.
Un suono dolce e festoso.
Resta con noi Padre,
ascolta questa nostra preghiera
che viene dal profondo dei nostri cuori.
Se così sarà vivremo tutti con gioia
una nuova stagione di pace,
di serenità,
di rinnovato Amore
Isabella Scotti dicembre 2022
testo copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Ognuno dei miei cognati e nipoti compresa la più piccola , hanno letto o una terzina o una quartina, tutto distribuito a dovere. Ne è uscita una cosa carina. Ahimè con grande delusione mancava mia figlia, mio genero e i nostri nipotini . Marco per una settimana con 39 di febbre che andava e veniva. Dopo tanto finalmente il pediatra ha dato antibiotico. Ora per fortuna sta meglio ma i giorni più importanti sono purtroppo già sfumati. Buonanotte cari amici . Vi abbraccio.
La vostra Isabella

M entre la neve scende
A spettiamo trepidanti la sua
N ascita che sarà accompagnata dal suono festoso e
G ioioso delle campane
I mmaginando Maria che lo
A dagia nella mangiatoia
T ra il bue e l’ asinello
O sservandolo con tenerezza di madre mentre al freddo
I pastori in ginocchio già lo adorano con tanto
A more
Isabella Scotti dicembre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Carissimi si avvicina il Natale. Richiestomi dalla cara Francesca della quale non ricordo l’ indirizzo del blog, ho scritto questo acrostico che le dedico. Vi abbraccio tutti e a presto
La vostra Isabella
Come non si può piangere di rabbia per tutti gli innocenti morti di questi giorni?
Ultima notizia quella di un povero sfortunato 67enne che con un’ amica esce di casa trovando davanti al portone uno strafottente 26enne che sta parlando con un altro giovane, impedendo l’ uscita. Inavvertitamente l’ uomo lo urta ad un braccio. Da lì nasce un diverbio col giovane che pretende le scuse. L’ amica cerca di calmare le acque ma il signore non rispondendo al giovane viene preso da quest’ ultimo a schiaffi e cadendo batte violentemente il capo. Ora è ormai in fin di vita.
Ma cosa è successo a tutti ? Ieri il pazzo del consorzio e le tre povere donne uccise. Ma non basta ancora ? Quanta altra inutile violenza ancora dobbiamo aspettarci ? Quanta gente ancora dovrà morire inutilmente, senza motivo? Troppi pazzi in giro , che nessuno cura a dovere. Avrei voluto vivere con serenità gli ultimi anni che mi restano, ma francamente , viste le premesse non mi pare cosa facile. Speriamo che il mondo si riassesti, che l’ uomo rinsavisca. Per ora si va avanti alla cieca sperando che nessuno sulla propria strada, incontri un pazzo. Vi lascio amici carissimi tanto per cambiare con una poesia scritta proprio con tanta rabbia nel cuore . Un abbraccio circolare
la vostra Isabella
Nessun alito di vento

Non s’è ancora
alzato
il vento.
Solo umide
gocce
imperlano
i vetri
della finestra.
L’ alba sorge
portando
con se’
la nebbia.
E la nebbia
sembra rendere
invisibili
anche i pensieri.
Sembra ,
per un attimo.
Perchè tutto
è qui,
nella mia testa.
Nessun pensiero
annebbiato.
Ecco
le povere donne
iraniane,
umiliate e uccise,
tutte le bocche
che gridano
degli orrori
e dei massacri,
chi è stanco
dei soprusi
e della violenza.
Tutto è nitido.
Guerre , angoscia vissuta ,
tragedie senza senso .
Aspetto
che arrivi il vento.
E spazzi via
con una sola raffica
tutto l’ obbrobrio
di questa vita.
Isabella Scotti dicembre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
…ed è per questo
che mi piace riempire
il mio niente
con un pezzetto di tutto.
Non potrei esistere altrimenti.
E cos’è il tutto
in questo mondo ?
E’ solo la bellezza
di cui l’ anima
si bea.
E quando l’ armonia
che avverto del creato
m’ ingentilisce il cuore,
respiro e mi rigenero.
Mi aiutano
i miei cinque sensi.
Grazie alla vista
posso godere
degli spazi infiniti
tra mari e monti.
Grazie al tatto
” vedo ” con le mani,
avverto se l’ erba è bagnata,
se un sasso
è ruvido o liscio.
Grazie all’ olfatto
i profumi del bosco
m’ inebriano.
Grazie all’udito
ascolto
il canto armonioso
dell’ usignolo e del fringuello.
E in ultimo
posso percepire
sapori diversi
grazie al senso del gusto.
Il dolce, il salato, l’ amaro.
Mi basta poco,
prendo un pezzetto
di tutto,
e sono felice
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
” Io non sono niente, lo so, ma riempio il mio niente con un piccolo pezzetto di tutto. ”
Victor Hugo
ACQUA

Piove.
Piano, senza fretta.
Gocce
bagnano la mia mano.
Scivolano
sul dorso
una dopo l’ altra,
senza odore,
trasparenti.
Acqua
elemento incolore
che disseta,
che rinfresca
che mi bagna
fuggendo
poi lontana,
che bagna la terra,
che dalla terra nasce ,
che è vita,
che nelle fontane
zampilla,
che riluce
nel lago
di mille riflessi
dorati
sotto il sole.
Riflessi che
d’ argento si fanno
quando la luna
di notte
guarda il mare.
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NON PUO’ PIOVERE PER SEMPRE
Sono stanca.
Di notte,
quando non mi vede
nessuno,
piango
lacrime amare
che scivolano
piano
sul mio viso.
E’ quello che vedo,
che sento,
che mi fa star male.
Questa vita
ogni giorno
più difficile,
complicata .
Dov’è quella quiete
di cui avrei bisogno?
Non lo so.
Ho paura
di tante cose,
della guerra,
della sofferenza
interiore e di quella fisica.
Provo rabbia
per l’ ingiustizia,
per le morti improvvise.
Ma basta
il sorriso
dei miei nipotini
a far tornare
il sole.
E allora ,
con la speranza
nel cuore ,
mi dico
” non può piovere
per sempre ”
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
” Non può piovere per sempre ”
Eric Draven
HAIKU

Autunno triste –
lentamente nel bosco
cade la foglia
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941
Amici carissimi ho pensato di augurarvi la buonanotte così, con qualche poesia e dulcis in fundo un haiku. Vi abbraccio con abbraccio circolare.
La vostra Isabella
… dalle pazze forme di protesta degli attivisti per l’ ambiente. Imbrattare capolavori d’ arte denotano una totale ignoranza, una totale imbecillità che va oltre ogni limite di sopportazione. Buttare, come su altre opere in altri musei, su ” I Girasoli ” di Van Gogh zuppa al pomodoro per attirare l’ attenzione sul problema dei cambiamenti climatici, è una cosa ridicola, stupida. Personalmente la mia attenzione non è assolutamente portata sul problema di cui questi ragazzi si fanno portavoce, quanto sullo sfregio fatto ad un’ opera d’ arte. Che ci fosse un vetro a proteggere l’ opera non è certo importante. Lo è ovviamente come protezione al dipinto, ma resta un gesto offensivo che deve essere punito , così come tutti gli altri gesti compiuti in altri musei. L’ arte , cari ragazzi , non si tocca. Manifestare in questo modo, non vi porterà lontano. Nessuno può arbitrariamente decidere su cose di cui s’ ignorano meccanismi e quant’ altro. Se volete cambiare qualcosa del mondo che gli adulti amministrano , prima di imbrattare opere d’ arte credendo di polarizzare l’ attenzione su ciò che vi interessa, e ” disturbare ” con azioni anche di blocco stradale ( vedi raccordo anulare di Roma ) chi va a lavorare, studiate, studiate, studiate. Se le vostre teste resteranno vuote nulla potrete fare per cambiare ciò che non vi piace di questo mondo. Facile protestare oggi con parole che si ripetono all’ infinito anche nei telegiornali ( ambiente, sostenibilità , cambiamenti climatici ) ben più difficile sarà quando toccherà a voi, occuparvi realmente di tutto ciò. Ricordatevi che senza cultura, senza conoscenza, senza rispetto nulla vale. Sarete soli con la vostra ignoranza. Ricordate che il bello che ci circonda è di tutta l’ umanità. L’ arte, in ogni sua alta espressione va tutelata sempre e non oltraggiata.
“Il 21esimo secolo ci sta portando delle forme di violenza che sono barbare, l’aspettativa di un tempo caratterizzato dall’educazione, dalla conoscenza, dall’educazione sono tramontate. Temo che ci troveremo davanti una generazione che non ha contezza e strumenti per poter affrontare la realtà che è ben diversa da quella che vivono imprigionati sui social”. Ne è convinto Giacomo Di Gennaro, professore di sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale presso l’Università Federico II di Napoli
Professore, i nostri ragazzi inghiottiti da una spirale di violenza, ma anche di solitudine e fragilità. La tecnologia che ruolo ha in questo momento?
Un primo aspetto che io sottolineerei è ovviamente l’uso del digitale e come attraverso il web e i social passi una quantità di informazioni, di messaggi, alcuni anche attrattivi a forte contenuto violento. È il carattere ambivalente della tecnologia. Ritengo sicuramente che l’uso dell’informatica, del pc e dei social sia un fatto positivo, si accede alle informazioni in maniera immediata, però è anche vero che c’è un imprigionamento che conferisce un nuovo volto anche alla modalità con cui si organizza e si prepara la violenza. Questo imprigionamento riguarda esattamente l’uso del cellulare e dei social-media che funzionano come dispositivi che filtrano e selezionano in maniera anche più grave alcuni messaggi e alcuni eventi. Come dicevamo per i decenni precedenti, cioè che si formavano le tribù, oggi è uguale: parliamo di tribù digitali. E questo conferisce alla violenza un volto nuovo, un carattere e una modalità di realizzarla e rappresentarla del tutto nuova. Ci sono situazioni violente che vengono organizzate ex-ante e poi si consumano di persona, organizzando anche l’incontro. Nello stesso momento, i social diventano dei dispositivi per incanalare delle condizioni di assoggettamento e vittimizzazione.
La tragedia del ragazzino di Gragnano lo ha dimostrato…
Sì. Non riusciva più a sostenere quel peso. Stigmatizzazione così forte da non reggere. Veniva da una famiglia perbene, andava bene a scuola, aveva proprio il profilo di un ragazzo che può essere facilmente vittimizzato. Le tribù digitali trovano dei terreni ideali in ragazzi che sono bravi e tranquilli. Abbiamo una popolazione che agisce in maniera cinica, violenta: c’è un agito violento di ragazzi e ragazze e sottolineo ragazze che stanno entrando su terreni dove la mascolinità e il machismo tipico del genere maschile viene assunto nelle maniere più deteriori. Ormai nello stile di condotta e nell’agito violento di molte ragazzine si riproduce l’atteggiamento tipico del maschilismo più retrivo.
C’è un problema di mancato controllo da parte dei genitori sui figli e sui social che utilizzano o c’è altro?
No, più che mancato controllo ritengo che le barriere regolative dei comportamenti dei figli, le famiglie le hanno abbassate se non totalmente annullate. Ho l’impressione che uno degli effetti di lunga durata di quella che è stata la rivoluzione del ’68 è che sono venute fuori generazioni che non sono più capaci di esercitare l’autorità e la responsabilità genitoriale. Parlo di autorità, non di autoritarismo. Questo vuol dire che un adulto per il modo in cui agisce e per il modo in cui si relaziona al proprio figlio, diventa un punto di riferimento ed è considerato una persona che ha qualcosa di più da dire rispetto a me figlio, a me giovane. E questo non c’è più: noi ci troviamo difronte a genitori che vogliono fare i giovincelli. C’è una cultura del giovanilismo che ha talmente imbrigliato i genitori che non sono più capaci di fare i genitori, cioè di essere autorevoli nei confronti dei figli. E quindi non li seguono. Ci sono ragazzi di tredici, quattordici anni che alle 3 del mattino sono ancora in giro per la città, ma che insegnamento possono ricevere dagli adulti se gli è concesso questo? La briglia regolativa degli standard educativi e di che cosa fare e cosa non fare si è talmente allentata che i ragazzi oggi fanno quello che vogliono. C’è un problema serio che investe le famiglie e che riguarda come le famiglie si relazionano ai figli e come li rendono responsabili. Basti vedere quanto è aumentato il consumo di alcolici tra i minori: in maniera esponenziale. Io voglio mettere in connessione le due cose: cioè comportamenti dei ragazzi e responsabilità dei genitori.
Come si costituiscono queste tribù digitali?
Si costituiscono perché si sono abbassate le barriere di regolazione della vita quotidiana di questi ragazzi tanto è vero che i genitori non hanno più il controllo di quante ore il ragazzo passa sui social. Non hanno il coraggio e la forza di sottrarre questi strumenti ai loro figli. Un’esposizione elevata deve essere regolata altrimenti genera dipendenza. Ci sono studi di tutto il mondo che parlano di dipendenza digitale e dimostrano che l’elevata esposizione digitale ha degli effetti spaventosi sui neuroni e sulla capacità percettiva dei ragazzi, perché ne abbassa la qualità.
Come si inverte questa deriva sociale e culturale?
Moltiplicando i luoghi nei quali i genitori possano acquisire l’abc del controllo dei dispositivi tecnologici dei propri figli. Ma io non sono d’accordo sul fatto di scaricare sulla scuola ogni limite che appartiene alla vita sociale. Perché se noi ci aspettiamo che la scuola faccia educazione alla legalità, educazione sessuale, educazione allo sport, educazione ed educazione, mi viene da chiedere: ma la scuola ha preso il posto della famiglia? Perché se ragioniamo così, la conoscenza, la trasmissione del sapere, le competenze chi le insegna se la scuola non ha più tempo? Dobbiamo prendere atto che la maggior parte delle famiglie non svolge più il suo ruolo. La scuola deve educare alla comunicazione, devono imparare a raccontare ai genitori ciò che gli succede fuori casa. La scuola deve innervare il vantaggio della comunicazione, dal canto loro i genitori non devono assumere una funzione di giudici ma di ascoltatori che poi aiutano a risolvere la questione.
Articolo ripreso da Il Riformista
Dopo tanto tempo mi rifaccio viva. Scusate la mia assenza prolungata ma problemi di salute mi tengono forzatamente lontana dal pc . Ho un problema ad una spalla che coinvolge anche la cervicale. Un dolore molto fastidioso. E poi sono molto impegnata anche con i nipotini. Mi dispiace ma passerò qui sporadicamente, perdonatemi. Intanto vi lascio questo articolo su cui tutti dovremo riflettere a lungo. E anche per un momento più leggero qualche mio verso. Vi voglio bene e non vi dimentico. Un grande abbraccio circolare che vi comprenda tutti
La vostra Isabella
L’ angolo della poesia
E finisce l’ estate

E finisce l’estate .
Si spengono
i colori
che l’ hanno ravvivata.
Il sole bollente
diventato quotidianità.
Le cicale
non canteranno più.
I grilli
delle sere
al chiar di luna
andranno
a dormire.
Torneranno
le grigie giornate.
Le nubi
veleranno
l’ azzurro
del cielo.
Tu,
che farai allora ?
Aspetterai
una nuova estate
che ti porti
il sapore
dei miei baci,
o mi cercherai
desiderandomi ancora?
Chissà
che il nostro amore
non sia stato
solo opera
della stagione del sole,
che illudendoci,
ha scherzato con noi,
prendendoci in giro,
turbando
i nostri cuori.
Isabella Scotti agosto 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Se di notte sulla battigia…

…cammino ,
ascolto sempre
la bella voce
che ha il mare.
Una voce
che diventa poesia
quando
i rumori del giorno
tacciono e
rimane solo
quella dolce musica
che subito riconosco :
è lo sciabordio
delle onde
che s’ infrangono
sugli scogli,
mentre le stelle
vanitose
si specchiano
con la luna
nell’ acqua.
Mille
riflessi argentati
illuminano così
la notte .
Immediata ,
sento allora
navigare in me
una strana quiete
che placa
con dolcezza
il turbinio
dei miei troppi,
affollati pensieri.
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Il mare è un trattato di pace tra la stella e la poesia.
(Alain Bosquet)

Masha Amini

Hadis Najafi
Due ragazze,
una mora l’ altra bionda .
Uccise.
Masha
picchiata a sangue
fino a farla cadere
e lasciata morire ,
per una ciocca di capelli
fuori posto .
Sei proiettili per Hadis,
che in strada con tanti altri giovani
ricordava e protestava
per quella morte.
Nessuna pietà.
Giovani ragazze
senz’ altra colpa
che quella
di essere donne.
Nate
nel luogo sbagliato,
dove l’uomo
è sbagliato.
Quell’ uomo
che crede
di poter possedere
una donna
togliendole
la dignità,
la libertà di essere
solo se stessa.
Ora c’è un vento nuovo
che sferza l’ Iran.
Voci,
urla di donne
che dicono
basta
ai soprusi,
alla violenza,
che vogliono solo
sentirsi libere di
vivere la propria femminilità,
studiare, lavorare,
togliere quel velo.
Ora è il tempo
di ascoltare
la rabbia
che agita
i cuori oppressi,
è il momento
di dar voce
anche a chi non può
più parlare :
a Masha e Hadis
Isabella Scotti ottobre 2022
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633