Dai, corri,
prendi la palla.
E tu
correvi
mentre la palla
scivolava in acqua,
l’acqua del mare.
Nulla
faceva sorridere di più
che vederti,
traballante,
con le tue gambette veloci,
correre dietro
il tuo gioco
preferito.
Avevi pochi anni
ma anche crescendo
non hai mai dimenticato
quella palla.
E’ stata
per tanto tempo
il tuo trofeo
fino a quando
sgonfia,
distrutta,
l’abbiamo dovuta
abbandonare.
Ora,
la tua nuova palla,
è quella che vedi
in tutte le partite di calcio
in televisione.
Ora,
il tuo nuovo trofeo
è rincorso
non più
dalle tue gambette veloci,
ma da un Totti
che corre più di te!
Isabella Scotti
Sorridendo un pò
Vorrei condividere, con voi, quello che è stata un pò la televisione degli anni verdi della mia vita. Ho fatto come scuola il liceo classico, in anni in cui, l’interesse per la stessa era certamente più sentito di quello che non sia oggi. Ricordo che l’Istituto delle Maestre Pie Filippini, da me frequentato, aveva molti iscritti, anche se privato ( il che potrebbe dar fastidio a qualcuno , ma tale era la realtà). Mi ci sono trovata benissimo, e penso che in termini di cultura, e valori soprattutto, ci abbia guadagnato. Negli anni del liceo, un’insegnante d’italiano, che ringrazio per questo, molto brava, ha fatto crescere in me un interesse per la letteratura italiana ed estera portandoci varie volte a teatro , parlandoci di Dante, Petrarca, Foscolo, Leopardi ( di cui è stata ed è tuttora una grande esperta) e altri autori fino ai più contemporanei. Ed ecco che qui entra il discorso sulla televisione. Quasi in simbiosi con la mia curiosità, la RAI comincia a trasmettere adattamenti televisivi di pezzi teatrali tratti da opere italiane e straniere. Il teatro inglese di Osborne, messo in scena con l’adattamento ad esempio di ‘Ricorda con rabbia” con Giulio Brogi, di cui ero segretamente innamorata, o ”Lo zoo di vetro”di Tennessee Williams con una Annamaria Guarnieri indimenticabile, e una Sarah Ferrati nella parte della madre straordinaria come anche nelle sue interpretazioni di donne di tragedie greche (vedi” Medea”)ect. E poi gli sceneggiati, altra pietra miliare della RAI. Anche questi, riadattati e ripresi da autori americani o inglesi, sono piccoli gioielli che mi hanno accompagnato in una crescita culturale che oggi langue a favore di troppa politica parlata o urlata secondo il momento e spettacoli scopiazzati da format americani di cui francamente si farebbe volentieri a meno.Per fare cultura basterebbe la volontà di farla supportati anche ,ovviamente, dalla capacità di attori teatrali, che forse oggi mancano, o io magari non conosco, a parte un grande Gabriele Lavia, Glauco Mauri e pochi altri del loro calibro.