Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio;
Tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo nell’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontade.
Dante Alighieri
Vergine Madre è ripresa dalla ”Divina Commedia” ( Paradiso XXXIII, 1-21 ). Si tratta della prima parte della preghiera che San Bernardo innalza alla Vergine perchè Ella con la sua intercessione ottenga a Dante la visione di Dio e dei supremi misteri. Il brano scelto è un’elevata espressione di lode, in cui Maria viene esaltata come la più alta tra le creature, destinata ad essere madre di Gesù, mediatrice universale di grazia, e di salvezza. Composta secondo l’arte retorica di cui Bernardo era ritenuto maestro, in un linguaggio denso pur senza sfoggio di dottrina, la preghiera, con felice gioco di antitesi, raccoglie motivi e formule della letteratura mariana di tradizione biblica e liturgica: vergine- madre, figlia- figlio, umile- alta…L’edizione italiana della Liturgia delle Ore ( 1974) ha collocato questo brano come inno nell’Ufficio delle Letture del Comune della Madonna . Per la prima volta un testo poetico di Dante entra nella preghiera liturgica.
Buona festa dell’Immacolata a tutti cari amici. Isabella
PRIMO TEMPO
Arrivò
quel giorno
di maggio,
e ci accompagnammo,
soli,
sulla sponda del fiume.
Insieme
al dolce fluire del tempo,
presero a navigare
pensieri
silenziosi e profondi.
Fu
il canto dell’usignolo
ad inebriar le nostre menti,
mentre
un dolce zefiro
s’agitava
tra le fronde
e la fresca acqua
scorrendo
fino al mare,
narrava
di come
”Amore”
fosse nato
improvviso.
Isabella Scotti
SECONDO TEMPO
Di te,
ho perso le tracce.
Ma non voglio perdere
la speranza
di ritrovarle.
E ho cominciato
da qui,
da questa sponda,
che ci conobbe
innamorati e felici.
Ricordi ?
Da
dove l’acqua
del fiume
scorre
più veloce
per arrivare
fino al mare.
Le tue tracce
partono
da questo
punto,
e sono gli attimi
di soave dolcezza
che mi regalasti.
Soffre
il cuore
nel poter
solo desiderarti
e null’altro.
Ti stringerei al petto
se fossi qui,
come allora,
fino a farti male.
Ma tra le mani
non ho le tue,
nè più le dolci labbra
da baciare.
Lontano sei,
perduto amore,
e qui mi struggo,
e qui io piango.
Isabella Scotti
CANTO AL VANGELO
Cf, ML 11, 25
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perchè ai piccoli
hai rivelato
i misteri del Regno.
Una nuova vita è speranza e amore.
Cari amici oggi 19 settembre, vi annuncio con gioia la nascita di nostra nipote Arianna.
Peso : 3,410 Kg
Lunghezza : cm 53
Capelli : non rossi ahimè ma sembrerebbero color castano chiaro.
Occhi : di colore blu che muterà col passare del tempo sicuramente
Pelle di un colorito delicatamente roseo.
Mamma e bimba stanno bene anche opera di un travaglio, dopo la perdita delle acque, durato circa sei ore e mezza , che per essere il primo figlio, ci è sembrato davvero poco.
In casa è gioia immensa.
Altro che dolore : partorirai con la bellezza
La gravidanza, il parto, i primi mesi di vita del bambino sono momenti straordinari per una donna. Tempi di attesa, di dubbi e speranze, ma anche di straordinaria ricettività e creatività. Oggi, spesso, l’accento è posto su una medicalizzazione dell’esperienza della maternità che tralascia questi aspetti. Ecco, per riportare lo sguardo sulle madri e la loro percezione di se stesse si svolge a Roma al Museo MAXXI fino al 9 ottobre il ciclo di incontri Partorire con l’arte. Una serie di appuntamenti gratuiti, un format inedito che mette insieme un discorso sull’arte, la medicina, la psicologia. Gli spazi museali accolgono le donne in attesa, i loro mariti o chi è semplicemente curioso: sul palco si alternano artisti, critici, psicologi, medici per indagare il rapporto profondo tra l’arte ( dalla celeberrima Madonna del parto di Piero della Francesca ai contemporanei ) e il mistero della vita e della nascita. Ideato da un ginecologo anche collezionista d’arte, Antonino Martino e Miriam Mirolla, che insegna psicologia dell’arte all’Accamedia di Belle Arti di Roma, il percorso degli incontri tocca diversi tema : dall’Annunciazione, a I sogni in gravidanza, da Fenomenologia e fisiologia del lieto evento a L’iconografia della nascita.
Lo scopo , per i curatori degli incontri, é in primo luogo quello di ” sottrarre la donna incinta all’isolamento della sua condizione e alla severità dell’ambiente medico”. E per questo, senza negare ”le tensioni e le ansie” che accompagnano la maternità , mettere al centro l’esperienza della bellezza: ”La scoperta artistica fa da trait d’union tra l’ospedale e il museo, che sono poi i luoghi germinali della vita e della creatività”.
Come sa ogni madre che stringendo per la prima volta il suo bambino tra le braccia ha esclamato : ”E’ bellissimo”.
Date degli incontri: 26 settembre , 3 e 9 ottobre.
fonte : articolo di Lara Crinò da ”Il venerdì” di Repubblica 19 settembre 2014