Vorrei essere
per te
mistero e incanto.
Ammaliarti
come la maga Circe.
Vorrei
legarti
a me,
tenerti
prigioniero
di un sogno
che trasformerò
in realtà.
Lascia
ch’io sia
per te
mistero
che si svela,
incanto
da vivere.
Fa
ch’io
possa posare
le mie labbra
sulle tue.
Assaporerai
ciò che
di più dolce
al mondo non esiste,
tanto
che mai più
cercherai altrove.
Isabella Scotti
Dalla mia raccolta ”Il su e giù dell’amore”
Un tempo,
fanciulla,
passavo qui
la mia estate.
Ricordi?
Mi fermavo
sul tuo ponte di legno,
per guardare
il fiume Brenta
scorrere veloce,
e sentire
l’aria frizzante
scendere dalla Valsugana.
Era un tornare gioioso
il mio:
adoravo rivedere
la campagna
che ti circonda,
Marostica,
con la piazza degli scacchi
e le sue ciliegie,
carnose e succose.
Andare in bicicletta
per strade sterrate,
polverose,
lontano da rumori assordanti,
per ascoltare
nient’altro che fruscii
tra le fronde,
e acqua
di piccoli ruscelli
scorrere
lungo i bordi dei campi.
Le voci
parlare in dialetto
con un tipico accento veneto
particolare,
che mi piaceva
per la sua cantilena cadenzata.
Il Grappa e la grappa.
Monte e liquore
dallo stesso nome,
tutti e due
parte integrante di te,
Bassano,
assieme alla tua ceramica
dal colore azzurro,
blu cobalto.
Bassano,
sei stata il mio sogno
di bambina,
sei ora
il mio ricordo
di adulta!
Isabella Scotti
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Foto di mio figlio le prime. Le ultime due scattate ovviamente da me col cellulare