Eh già, è così che funziona. Tra alti e bassi , tra un sorriso e un pianto. Capita tutto in questi termini, perchè questa è la vita. E noi viviamo senza renderci conto di come tutto ci sfugga di mano. I giorni, le ore, i minuti. Il voler fare una cosa e subito dopo, dimenticarsene. Ma non per cattiveria, ma perchè presi da mille altre cose. E quello che avrebbe dovuto essere ben ancorato nella nostra testa come qualcosa di giusto da dover fare, ecco che invece si procastina nel tempo, dicendo ”Sì, la debbo chiamare, lo farò…” E poi quel tempo di colpo non c’è più. E allora rimani con quel senso di colpa, con quel rimorso per non esserti sforzata a realizzare la tua iniziale volontà di andarla a trovare, per aver forse sottovalutato una situazione che era ben più grave di quello che si sapeva. Ora sono qui che piango la mia amica Ada, la notizia della cui morte mi ha raggiunta subito dopo aver pubblicato il post sulla ”rosa dell’amicizia”. Bella coincidenza. Oggi alle tre il funerale. Sto male ma debbo andare. Una vita la sua veramente sfortunata, che non meritava, lei che era una persona dolce e buona. Prima un lungo periodo dedicato alla mamma diventata cieca e quindi bisognosa d’aiuto fino alla sua morte. Poi quest’ultima le porta via improvvisamente il primo marito per infarto. E allora va avanti, se ne fa una ragione, tanto ha un fratello, sposato anche lui con un figlio. Si dedica al volontariato , lavora in una farmacia. Ora ha di nuovo un sorriso ed è tornata l’Ada di sempre. E poi conosce un uomo , si risposa è felice, fino al giorno in cui una maledetta sera, mentre prepara la cena, lui le dice che ha dimenticato il cellulare in macchina e che lo va a riprendere…E lei aspetta… Finchè qualcuno le viene a dire che è stato investito. Morirà così Stefano, il secondo marito. E via, comincia nuovamente la risalita, per non affogare. Del resto ha sempre un fratello, un nipote, una cognata, insomma una famiglia, non è sola. Almeno ci crede. E poi anche questa certezza finisce. E si sveglia un giorno con la notizia che il suo amato fratello dovrà morire per un tumore al pancreas. Tutto troppo presto, tutto troppo in fretta. E così la mia amica Ada perde coraggio, si ammala e se ne va senza più la voglia di reagire. Ed io rimango a pensare: tanto la vita è questa, un’altalena tra un sorriso e un pianto. Di una cosa sono però certa: la rivedrò assieme a tanti amici lassù, a mio padre, ai miei nonni, ai miei suoceri, un giorno che non so, ma che sarà. E la rivedrò venirmi incontro con quel sorriso aperto e gioviale che era la cosa più bella di lei. Ti voglio bene cara amica, e sarai sempre con me, non ti preoccupare. Un bacio. PS Avrei voluto dirvelo in un’altro modo ma ora lo vedo come una cosa giusta : accanto ad una notizia triste una meravigliosa, quella che una nuova vita si sta sviluppando per affacciarsi su questa terra a settembre. Mia figlia ci renderà nonni e proprio stasera farà l’ecografia morfologica. Morte e vita che ancora una volta s’intrecciano
Sono rientrata ora : sarà una femmina.