Come vi avevo promesso in un altro post, ecco la frase, che ho messo sul titolo, ripresa dalla canzone di Vecchioni ”Sogna, ragazzo sogna”. Vi raccontavo in quel post, che ad un incontro di poesia ci avevano suggerito di scrivere qualcosa lasciandosi guidare da frasi, parole, di poesie o canzoni, come in questo caso, che ci avevano colpito e ” ricamare” intorno a quello da noi scelto, qualcosa. Ecco, cosa a me, ha suggerito questa frase.
Ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania.
Potrai riempirlo di parole,
quelle che vorrai.
Sarai libero di volare
e il tuo pensiero
vivrà per sempre.
Sarà una sensazione nuova
e meravigliosa.
Vedrai la tua mano
prendere una penna
e quasi scivolare
su quel foglio.
Ogni parola
sarà parte di te.
Prova a volare
lascia un segno,
che anche gli altri
possano ascoltare la tua voce.
Isabella Scotti marzo 2014
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Non ci sono pretese particolari o pensieri costruiti, solo d’impeto ciò che è venuto dal cuore.
Scrivere è un piacere inaspettato arrivato all’improvviso. Non ricordo di avere mai scritto, tranne quella volta in cui il dolore si fece strada in me in maniera atroce: mio padre e la sua perdita a sessantadue anni, troppo presto per me.L’ho fatto quindi per esorcizzare quel dispiacere, scrivendo di lui in un diario segreto che tengo in un cassetto come quasi una reliquia. E a distanza di anni, mentre allora ero io a trovarmi in ospedale per un intervento, ecco prendere carta e penna e cominciare a scrivere… Da lì questo piacere è diventato quasi una droga. Eccomi seduta, sempre più schiava della penna e di tutte quelle parole che improvvisamente escono fuori una dietro l’altra e debbono essere imprigionate, fermate su fogli di block notes, agendine (addirittura ricordo di aver scritto su di uno scontrino) per non dimenticarle, e perderle definitivamente.