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ORME

 

Le   tue   orme…

mai   onda   alcuna

potrà   cancellarle.

Saranno  

 il   mio   faro,

unico   punto   di   riferimento,

quando   verrò

a   cercarti.

E   vedrai,

non   mi   perderò,

anche   se

dovessi   lottare

contro

venti   sfavorevoli.

Testarda

non   ascolterò

chi   mi   vorrà

consigliare

di   lasciar   perdere.

Andrò   avanti

fino   a   quando

sarà   quiete.

Fino   a   quando

saprò

d’  esser   giunta

alla   mia   meta.

Tu   sarai   lì,

lo   so,

ad   attendermi.

Non   ci   saranno

più   impedimenti.

Ti   amerò

alla   follia,

totalmente,

incondizionatamente.

 

Isabella   Scotti  agosto   2019

testo  :   copyright   legge   22   aprile   1941   n°   633

 

 

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PIOVE   E   LACRIME   SCENDONO…

 

Com’ è  tardi

stasera.

Guardo   fuori,

il   buio

ha   ormai

inghiottito

ogni   cosa.

Anche   me.

Un   buio

che   annienta

ogni   forma,

dove   tutto

par  sciogliersi

come   neve

esposta   al   calore.

Lontano

i   tuoni

annunciano

temporale.

Quando  anche   qui

cadranno

le   prime   gocce,

le   mie   lacrime

si   mescoleranno

ad   esse,

scendendo   copiose

ad   inondare

il   mio   volto,

senza   freno   alcuno.

E’   la   tua   assenza,

sofferenza,

atroce   ferita

che   sanguina.

Voglio   illudermi

che   tornerai.

Lascio   la   porta

aperta

stasera.

Sono   qui,

ho   bisogno   di   te.

 

Isabella   Scotti   agosto   2019

testo   :   copyright   legge   22    aprile   1941   n°   633

 

ATTENTO…

 

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Khalil    Gibran   ”   Segui   l’ amore  ”

 

Posso   darti

un   consiglio  ?

”   Segui   l’amore  ”.

Segui   la   sua   scia,

non   confonderti,

non   sbagliare   strada,

come   tante   volte

hai   fatto.

Guarda  :

il   sentiero   giusto

è   davanti   a  te.

Non   è   difficile

iniziarlo :

non   è   scosceso,

non   è

pieno   di   sassi .

Al   contrario

è   piano,

senza   buche   improvvise,

diritto,

senza   ostacoli ,

solo   morbide   foglie

da   calpestare.

Percorrilo

fiducioso.

Segui   l’amore,

dammi   retta.

Quando   l’avrai   trovato,

avrai   trovato  me.

 

Isabella   Scotti   settembre   2019

testo  :   copyright   legge   22   aprile   1941   n°   633

 

UN   PO’   QUI   UN   PO’   LA’

 

“Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano”

Elsa Morante – La Storia

 

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Ci   sono

nuvole   e   nuvole.

Ci   sono   quelle

gonfie,   scure

nere   come   la   notte,

che   rattristano

il   cuore,

che   fanno   sì

che   l’anima   pianga

di   solitudine.

Poi   ci   sono   quelle

che   appaiono

in   un   cielo , 

talmente   blu,

che   più    limpido  

non   potrebbe   essere.

Così  lassù ,  

tutto   risplende

di   quel   bianco

luminoso   e

le   nuvole,

   ciuffi   d’ ovatta

dalle   forme   più   strane,

si   sparpagliano   allegre

un   po’   qui ,

un   po’   là ,

e   in   un   certo

qual   modo

sembran   pronte   ad

illuminare   il   cielo.

Ma   è   un   errore,

perché   non   sono   loro   

a   far   risplendere

la   volta   celeste

ma   un’  altra   luce,

intensa,   accecante…

La   luce

di   una   stella   particolare :

il   sole .

Ed   è   subito   meraviglia.

 

Isabella   Scotti   maggio   2019

testo  :   copyright   legge  22   aprile   1941   n°   633

Ispirata   dai   versi   della   Morante

 

 

Ed   ora   qualche   foto   alla   rinfusa   della   mia   estate,   in   attesa   di   qualcosa   di   più   strutturato.

 

 

Giornata   con   un   sole   pazzesco.   Si   vede   no  ?   Questo   è   il   lago   di   Sainte –  Croix.   Un   lago   artificiale   dalle   acque,   limpide,   cristalline,   creato   negli   anni   70 ‘   a   seguito   della   costruzione   di   uno   sbarramento   del   fiume   Verdon,   in  Alta   Provenza.   Si   arriva   qui   dopo   aver   percorso   le   famose   gole   del   Verdon,   che   spaccando   la   terra   per   circa   25   metri,   provocando   il   sorgere   di   picchi   alti   circa   700   metri,   costituiscono   un   vero   e   proprio   Canyon   europeo .

 

Questa   foto  e   le   altre   qui   sotto   sono tutte   opera   mia

Suggestive   tutte   queste   barche   vero?   Molte   scendono   dalle   gole   e   s’  incontrano   con   quelle   che  stazionano   sul   lago.   Uno   spettacolo   unico.

 

Le   mie   Seychelles…   ma   no   è   sempre   il   lago

 

Qui   uno   scorcio   di   campagna   francese

Il  fiume   Verdon

 

 

Per   ora   mi   fermo   qui.   Un   caro   saluto   a   tutti   voi.   La   vostra   Isabella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il ricordo è come un’onda del mare, che arriva improvvisa e ti sommerge. Non puoi far altro che abbandonarti a lei, facendoti trasportare come quando si fa il”morto a galla”. E il tempo presente si frantuma in tanti piccoli o grandi momenti della nostra vita passata. Ritornano così immagini o rivivono episodi ,che sono stati il nostro vissuto nel bello e nel brutto. Si risvegliano  allora emozioni che credevamo sopite per sempre e  relegate in un angolo del nostro essere. Così succede a me, ogni volta che ritorno a Bassano del Grappa, a Nove dove sono nati i miei genitori e dov’è sepolto mio padre, a Marostica , dove si rappresenta la famosa partita a scacchi in costume.  Rivedere la bella campagna veneta da cui partono le mie origini. Luoghi da me molto amati ,ai quali faccio ritorno sempre con una gioia infinita. Forse perchè  il tornare è quel ricordo che affiora, e rivedere paesi che per me hanno una forte valenza sentimentale, è un ripercorrere un pò la strada della mia vita. Qui vivevano soprattutto i parenti di mia madre, più numerosi , oltre due cugini di mio padre che ancora adesso con piacere andiamo sempre a trovare.  Ricordo la casa della mia bisnonna ,chiamata affettuosamente ”nonna Nana”, nel quartiere di San Vito, sulla strada che va da Bassano verso la Valsugana. Era una grande casa su quattro piani, con un’ enorme cucina al piano inferiore dove si trovava il focolare con il suo bel ”caliero” così chiamato , in veneto, il paiolo per la polenta, e un lavabo in travertino, al di sotto del quale delle tendine nascondevano delle pentole in rame.  C’era una stanza, dove la zia Aida teneva una bella macchina da cucire  che le serviva per il suo lavoro di sarta e dove, in un salottino vicino, riceveva le sue clienti. Le camere da letto ai piani superiori erano spaziose e con la mia bisnonna, vedova, vivevano le sue tre figlie,  tutte sposate e  sua sorella ”la zia Marina”.  All’ultimo piano c’era il granaio dove si radunavano le provviste di cibo e dove ”nonna Nana”aveva ricavato degli spazi dove far dormire tutti i nipoti, anche quelli come me che arrivavano d’estate. Il bagno era all’esterno della cucina in un grande cortile, dove in un recinto la nonna teneva dei conigli. Mi piaceva molto quella casa. Mi divertiva la compagnia di quei cugini, ben più grandi di me, di quegli zii spiritosi, e dei miei nonni con i quali mi accompagnavo, aspettando più tardi l’arrivo di mia madre con mio fratello, più piccolo di me di due anni. Ricordo le passeggiate serali verso la stazione, sotto le stelle, le risate: sembravamo una carovana. E poi c’era Bassano. Il suo famoso” ponte degli alpini”,  il fiume Brenta nel quale mio padre adorava bagnarsi, e la campagna veneta da girare in bicicletta in un traffico quasi inesistente.  Il tempo passa, le persone assumono atteggiamenti diversi , le mode cambiano, tutto si trasforma, ma anche  tutto rimane. Ed ecco allora” Piazza della Libertà”, un tempo” Piazza dei Signori” ,  con la grande chiesa oggi in restauro, il Museo civico,  sorto nel 1828, il più antico del Veneto e le librerie famose come quella ”Roberti” ad esempio, fulcro se vogliamo della vita culturale di Bassano fatta anche di rappresentazioni teatrali, danza, opere liriche. Senza dimenticare la ceramica: vasi, piatti, centrotavola tutti disegnati e colorati d’azzurro e di giallo. La famosa grappa Nardini, da prendere rigorosamente prima di attraversare il ponte d’inverno, per affrontare meglio il freddo che scende  dalla Valsugana. Possibile che mi prenda questo nodo alla gola nel riscoprire angoli fioriti e  nel risentire nell’aria i profumi di un tempo? E’ questa terra che sento mia, pur essendo nata a  Roma. Terra che mi parla con la sua storia, con i suoi panorami, con il Monte Grappa ricco di passato. Questa campagna veneta sa sempre accogliermi, sa rilassarmi e coccolarmi, ed  è in fondo proprio qui, che io mi sento veramente bene.