Ecco cari amici, come promesso, la poesia che scrissi dopo essere stata alla mostra di Bavcar a Roma. Le promesse si mantengono. Un abbraccio a tutti.
”Oh, mio spirito,
non spegnerti
anche tu,
ora che è sceso
il buio,
e che i miei occhi,
un tempo
così curiosi
nell’osservare il mondo,
si sono spenti
per sempre”.
Così chiedeva
a se stesso,
ed ecco
che un barlume
di luce
si accese
in lui.
Fu quasi
un miracolo.
Cominciò
a far affiorare
da un tempo
lontano,
immagini e ricordi,
e fermarli
impressionandoli
su lastre fotografiche.
Non si sa
come ci riuscì.
Ma sicuramente
ascoltò i rumori
che lo circondavano
facendogli individuare
spazi,
e collocando
in tali spazi,
oggetti o corpi
di donne nude
prestatesi come modelle.
Fece
del fotografare
la sua arma vincente
su dubbi e paure.
Riscoprì,
attraverso quest’arte
il mondo
a lui negato
per troppo tempo.
Cominciò
quindi
a scattare
foto
in ambienti scuri
pieni di ombre.
Foto
che divennero così
nuova vita
per i suoi occhi,
esplosione di luce
là dove il buio
sembrava essere
il padrone !
Isabella Scotti
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