Nella mia mania di scrivere e annotare citazioni prese in giro, leggendo qua e là, ho annotato anche questo che ora vi propongo e che mi è tornato in mente riflettendo un pò su notizie che troppo spesso mi lasciano senza parole. Spesso infatti mi capita ricordare scritti o frasi che mi hanno così colpito da farmeli copiare su di un quaderno , ( ognuno ha le sue manie ), e notare come a volte si adattino benissimo a momenti particolari o eventi tristi come, penso, in questo caso, l’incidente cioè di quel ragazzo che ha messo fine alla vita di altri quattro ragazzi. Mi scuso anticipatamente per non poter specificare da dove ho ripreso quello che scriverò perchè francamente non l’ho riportato trascrivendolo.
In un suo discorso nel 2010, Benedetto XVI, ora Papa benemerito, sottolineava: ” In Mozart ogni cosa è in perfetta armonia, ogni nota, ogni frase musicale è così e non potrebbe essere altrimenti; anche gli opposti sono riconciliati e la mozart’sche Heiterkeit, la ‘serenità mozartiana”, avvolge tutto, in ogni momento.
E’ un dono questo della Grazia di Dio, ma è anche il frutto della viva fede di Mozart, che- specie nella sua musica sacra, riesce a far trasparire la luminosa risposta dell’Amore divino, che dona speranza, anche quando la vita umana è lacerata dalla sofferenza e dalla morte.”
Benedetto XVI citava poi l’ultima commovente lettera scritta il 4 aprile 1787 da Mozart al padre morente:
”…da qualche anno sono entrato in tanta familiarità con quest’amica sincera e carissima dell’uomo ( la morte), che la sua immagine non solo non ha per me più nulla di terrificante, ma mi appare addirittura tranquillizzante e consolante! E ringrazio il mio Dio di avermi concesso la fortuna di avere l’opportunità di riconoscere in essa la chiave della nostra felicità. Non vado mai a letto senza pensare che l’indomani forse non ci sarò più. Eppure nessuno tra tutti coloro che mi conoscono potrà dire che in compagnia io sia triste o di cattivo umore. E di questa fortuna ringrazio ogni giorno il mio Creatore e l’auguro di tutto cuore a ognuno dei miei simili.”
Ecco ho voluto scrivere questo post per tutti quei ragazzi che sprecano la loro vita inutilmente , e sono tanti, troppi, convinti di potersi permettere qualunque eccesso, mettendo in risalto quella frase evidenziata in nero, del grande Mozart, dedicandola in particolare a chi beve mettendosi poi alla guida di macchine veloci compiendo stragi e a tutti coloro che non riflettono sul fatto che la vita è una sola e mai più avremo la possibilità di ri-viverla. Adoro la musica di Mozart ma l’ho sempre adorato anche per ciò in cui credeva.
Gustatevi ora il suo ” Requiem” nella splendida direzione di Herbert Von Karayan
Cammino
in questo pomeriggio umido
lungo calli
immersi nella nebbia.
Rasento i muri
per avere la percezione
di toccare
qualcosa di reale
in questo rarefatto
passeggiare.
Ad un tratto,
quasi uscita
dal nulla,
mi appare.
E’ lì,
immobile,
silenziosa.
Nel suo ampio vestito
di velluto rosso,
coperta da un lungo
mantello nero,
elegante,
con la sua maschera
bianca,
dall’ovale perfetto,
e a coprirle il capo
uno strano cappuccio
di velluto anch’esso,
rosso come l’abito.
Null’altro si vede
se non
due occhi
che
fissano i miei.
Mi guarda
senza parlare,
sventolando con arte
delicatamente,
un ventaglio di pizzo.
Inclina la testa,
sembra sorridere appena,
e poi,
come è arrivata,
così svanisce
nel nulla,
lasciando dietro sè
una voglia di vivere
altri tempi.
Venezia…
il suo carnevale
è tutto qui.
Attimi magici,
improvvisi,
indimenticabili!
Isabella Scotti dalla raccolta di poesie ”All’improvviso”
A ricordo di un incontro in quel carnevale del 2002