Si perse Amore,
E più non ritrovò
La strada.
Vagò,
Disperato,
Alla ricerca
Di colei
Un dì tanto amata.
E lacrime amare
Ricordandola,
Dolce e bella,
Scendean
Sulle gote
Come stille di rugiada
Si posano
Su petali di rosa.
Pianse Amore,
Angosciato,
Tutta la notte,
E l’eco del suo pianto
Risuonò dovunque.
E fu allora,
Che raggiunse Morte
La quale,
Commossa,
Volle prenderlo con sè.
Lo circondò allora
Di un gelo
Sottile
Che lo intorpidì
Tutto
Rendendolo freddo
Come un pezzo
Di ghiaccio.
Poi,
Muta,
Lo prese
Tra le braccia,
Lo strinse a sè,
E lo rapì,
Al mondo,
Per sempre.
Isabella Scotti
Chiaramente ”immaginazione’ ‘la mia. Anche se oggi debbo dire che ”Amore” in giro se ne vede ben poco. Un mondo impazzito sembra governato da tutt’altro. E non parlo delle solite guerre, all’ordine del giorno ormai. Mi pare che ”Amore” sia scomparso proprio nel quotidiano, nel guardarsi intorno e meravigliarsi di quello che ci circonda, rispettandolo, nell’ignorare regole comportamentali anche le più basilari. Non siamo più capaci di guardarci senza diffidare del prossimo. E’ un mondo arido quello dove oggi ci troviamo a vivere. La notizia di quella bomba d’acqua caduta improvvisa nel trevigiano oltre che rattristarmi per la notizia di altri morti, mi ha fatto pensare anche ad altre cose. Quel torrente che già aveva tracimato tempo addietro non poteva indurre ad un pò più di prudenza? Non voglio ovviamente colpevolizzare nessuno di fronte alla tragedia successa, ma quei tendoni potevano essere messi più in sicurezza? L’uomo mi sembra talvolta superficiale non solo nella cura che obbligatoriamente deve al suo territorio, ma anche spesso nel non valutare con cognizione di causa la probabilità che qualcosa di diverso dalle sue aspettative possa accadere. La natura oggi ci mette ancora di più di altre volte in condizioni tali da affrontare situazioni drammatiche, mi auguro che l’uomo ritrovi ”Amore” al più presto in tutto quello che fa per il bene di tutti. Non sprechiamo la nostra vita che nessuno potrà mai avere una seconda volta. Una preghiera per quei nuovi morti si aggiunga alle altre per guerre e sofferenze.
Di nuovo
un tuonar di bombe.
Qui nel rifugio
ne avvertiamo
il sibilo
e trasaliamo
nel momento in cui
avvertiamo
il loro contatto
al suolo.
Immaginiamo
fuori,
la polvere,
le case distrutte,
i morti
disseminati,
tutti coloro
che non hanno
raggiunto in tempo
questo riparo
nascosto.
La paura
è nei nostri volti,
e l’angoscia
per il futuro
che non sappiamo vedere
è di tutti.
Cosa sarà di noi?
Dei nostri sogni rubati,
delle nostre speranze,
dei nostri amori
appena nati?
Tutto ci è strappato e negato.
Potrà il nostro cuore
in frantumi
essere
come un puzzle ricostruito?
Ascolta amico…
ora tacciono,
possiamo uscire.
Avremo il coraggio
di guardarci intorno?
Dammi la mano,
fammi forza.
Io brancolo nel buio.
Isabella Scotti
Poesia scritta dopo essere stata al cinema e aver visto il film ”Storia di una ladra di libri”. Non è certo il primo film visto sulla guerra con scene girate all’interno di un rifugio. Qui però, non so, vedendo alcune cose, mi sono forse sentita molto coinvolta, mah, tant’è che ho scritto questo pezzo e lo condivido con voi.
Vedo il demonio
agire indisturbato.
E’ ovunque.
Nelle violenze
di tutti i giorni
verbali e fisiche.
Nelle nostre azioni
sconsiderate,
nei giovani
tristi e soli
che buttano via,
ridendo,
ogni attimo
della loro vita,
senza riflettere
sul fatto che
indietro non si torna.
Lo vedo
nella solitudine
di migliaia
di persone,
nello sconforto
che aiuta
la depressione.
Nel cambiamento
di una società
dove sembra
voglia passare
il messaggio
che ”amori” tra simili
siano così naturali
da far dimenticare,
e passare sotto tono,
come in via d’estinzione
l’amore
unico,
di sempre,
meraviglioso
tra uomo e donna.
Lo vedo
tranquillo osservare
guerre
e gioire
dei morti
dei corpi straziati
e lacerati
dalle bombe.
L’uomo ha bisogno
di Voi, Signore.
Aiutateci a sconfiggere
questo mostro
che da troppo tempo
vince
ovunque si annidi
prepotente, ridanciano.
Non c’è speranza
per noi,
Padre,
senza il vostro aiuto !
Isabella Scotti