Correvi,
ignaro
d’ andare
incontro
alla morte.
Pensavi
alla partita
che avresti giocato,
il vento
freddo
della notte
non ti faceva
paura.
Temerario
lasciavi
ti sferzasse
il volto.
Eri felice,
una felicità
la tua
che ti
è stata tolta,
brutalmente
Non correrai
più su quei campi
di gioco,
con i grattacieli
sullo sfondo.
Correrai ora,
vittima innocente,
per i campi
elisi,
ma non sarai
solo.
Mai.
Non temere.
Ti accompagneranno
le nostre preghiere,
e lì ti troverai
con tanti altri
che come te
speravano
e vedevano
con gli occhi
uguali
ai tuoi
un mondo migliore.
Buon viaggio Davide.
Riposa in pace
Isabella Scotti dicembre 2021
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Scusate volevo aggiungere al mio articolo precedente anche questa poesia ma non ci riesco. Perdonatemi. Leggete pure quello che preferite, se queste righe o l’ articolo precedente. Sono sempre parole che vogliono ricordarlo. Grazie
Terribile che ogni giorno si parli di morte e non di vita. Terribile pensare al sangue innocente che sgorga ovunque. Come fermare tutti i pazzi che girano nel mondo tranquilli, pronti ad uccidere chi per primo capita loro davanti ?Penso che sempre più sia questo il mondo di gente malata, troppa gente irrecuperabile, bisognosa di cure e che mai dovrebbe essere lasciata libera, come in questo caso, di colpire ancora.
AGI – Stava tornando a piedi al campus della Columbia dopo l’allenamento con la sua squadra di calcio, il NY International Fc, dove giocava da difensore, quando Davide Giri ha trovato il suo assassino.
A un isolato dal Morningside Park, dove nel dicembre 2019 venne uccisa una studentessa di 18 anni, Tessa Majors, Giri, 30 anni, dottorando alla Columbia con un lungo elenco di master di prestigio conseguiti in tutto il mondo, dal Politecnico di Torino a Shangai, è stato accoltellato all’addome da una persona che poi è fuggita a piedi.
Secondo una prima ricostruzione della polizia, Giri sarebbe riuscito a trascinarsi per strada, in cerca di aiuto, prima di perdere i sensi, all’angolo tra la 123 Street e Amsterdam Avenue, a sud di Harlem. Portato al vicino Mount Sinai Saint Luke’s Hospital, l’uomo è morto poco dopo.
Secondo la polizia, l’assassino sarebbe Vincent Pinkney, afroamericano di 25 anni, undici precedenti per rapina e aggressione, in libertà vigilata, membro di una gang criminale chiamata EveryBody Killer. Pinkney è stato riconosciuto dal testimone di una seconda aggressione, avvenuta poco distante e un quarto d’ora dopo quella a Giri. Anche in questo caso la vittima è italiana: si tratta di un turista arrivato a New York da pochi giorni, Robert Malastina, 27 anni.
Malastina è stato accoltellato alla schiena mentre camminava all’angolo tra la 110 Street e Cathedral Parkway, dove si trova il ristorante italiano ‘Giovannie’s’. Ricoverato in ospedale, sarebbe in “condizioni stabili”, ma non in pericolo di vita. I due italiani potrebbero essere stati scelti a caso in un tentativo di rapina finita male.
Il presidente della Columbia University, Lee Bollinger, ha parlato di “notizia inspiegabilmente triste e profondamente sconvolgente”. Giri viveva da anni al campus insieme agli altri studenti. Il club dove giocava a calcio lo ha ricordato con un post su Facebook, corredato da foto riprese durante le partite.
“Non ci sono parole per descrivere quello che stiamo provando – scrivono – l’altra sera, dopo l’allenamento e mentre era diretto a casa, il nostro compagno e pilastro del club, Davide Giri, èì stato ucciso a coltellate”.
“Davide – continuano – era la persona più bella e brillante della squadra. Aveva visto l’Italia vincere gli Europei, l’Inter riportare lo scudetto a casa, ed era stato un grande protagonista dei nostri successi in questi anni”. “Ti vogliamo bene, amico – concludono – eri la roccia della difesa e noi giocheremo e vinceremo per te, perche’ e’ quello che avresti voluto. Un leone non muore mai, si addormenta”.
Articolo da Agi.it
Foto ripresa da notizie.it da un articolo di Asia Angaroni
Una preghiera per lui e per i suoi cari
Ho pensato di raccontarvi un pò di Leonardo, quando ho saputo della fiction che sarebbe andata in onda sulla Rai. Non ho avuto modo di finire il post prima del suo inizio, come mi sarebbe piaciuto, per colpa di wordpress e dei suoi complicati nuovi sistemi che mi hanno mandato in tilt. Se non avessi avuto l’ aiuto di Jane del blog lanostracommediajalesh2.wordpress , che non smetterò mai di ringraziare per la sua disponibilità, non sarei certo qui. Comunque spero che il post possa interessarvi . Eccolo. Buona lettura.
L ‘ ANATOMIA
Il corpus dei disegni anatomici di Leonardo, composto di circa duecento fogli, è conservato nella Royal Library di Windsor. Sono disegni di grande interesse e fascino realizzati in un mirabile equilibrio tra arte e scienza All’ osservazione del corpo umano Leonardo si votò con una dedizione tanto straordinaria da suscitare l’ ammirazione dei contemporanei come si ricava dalle parole di Antonio De Beatis che nel 1517 visitò insieme al cardinale d’ Aragona lo studio dell’ ormai anziano Leonardo in Francia :
” Questo gentilhomo ha composto di anatomia tanto particularmente con la dimostrazione della pittura ( … ) di modo non è stato mai fatto ancora da altra persona. Il che abbiamo visto oculatamente et già lui ne disse aver fatta notomia di più di trenta corpi tra maschi e femmine di ogni età. ”
Fino all’inverno del 1507-1508, Leonardo non pratica la dissezione in modo sistematico. A questa data gli si offre la possibilità di approfondire le conoscenze anatomiche direttamente sul cadavere di un vecchio all’ ospedale di Santa Maria Nuova in Firenze, come egli stesso ricorda in una famosa nota :
” Questo vecchio, poche ore prima della sua morte, mi disse di passare i cento anni, e che non si sentiva alcun mancamento nella persona altro che la debolezza, e così standosi a sedere su un letto nell’ Ospedale di Santa Maria Nova di Firenze senz’ altro movimento o segno d’ alcuno accidente passò di questa vita ; ed io ne fece l’ anatomia per vedere la causa di sì dolce morte ( … ) la quale anatomia descrissi assai diligentemente e con gran facilità per essere il vecchio privo di grasso e di umore, il che assai impedisce la cognizione delle parti ” .
A questa esperienza, così centrale nella rinnovata indagine anatomica di Leonardo, perchè fondata sull’ osservazione diretta del cadavere invece che su conoscenze mediche acquisite , segue la pratica dei successivi anni lombardi ( 1510 – 1511 ) quando la frequentazione di Marcantonio della Torre, giovane ma già affermato medico – anatomista in Pavia , dovette stabilire un interessante rapporto di scambio tra i due. Infine si ha notizia di studi anatomici condotti a Roma tre il 1514 e il 1515, nell’ Ospedale di Santo Spirito, interrotti per le accuse di negromanzia dovute alla delazione di un suo assistente tedesco. I risultati di questa indagine decennale, se non decisivi ai fini del progresso della scienza medica, furono sicuramente straordinari nel campo dell’ illustrazione anatomica, fino a quel momento ancora rozza e approssimativa. Leonardo si propose di redigere , a similitudine della Cosmografia di TOLOMEO, , un ” atlante anatomico ” composto da diverse tavole che raccogliessero la sua esperienza su vari cadaveri, in modo da fornire uno strumento utile e chiaro, ancor più della pratica anatomica diretta. Come si può ben intendere dalla seguente orgogliosa rivendicazione, straordinario esempio di prosa scientifica ad alto livello, oltre che testimonianza delle difficoltà, spesso repellenti, alle quali Leonardo si sottopose per amore della conoscenza :
” E tu che dici esser meglio veder fare l ‘ anatomia che vedere tali disegni, diresti bene se fosse possibile vedere in una sola figura tutte le cose che nei disegni si mostrano ; ma con tutto il tuo ingegno in questa non vedrai e non avrai notizia se non d’ alquante poche vene ( … ). E un sol corpo non bastava a tanto tempo che bisognava procedere di mano in mano con tanti corpi per avere completa cognizione, la qual cosa feci due volte per vedere le differenze ( … ) E se tu avrai l’ amore a tal cosa, tu sarai forse impedito dallo stomaco , e se questo non ti impedisce tu sarai forse impedito dalla paura di abitare in tempi notturni in compagnia di tali morti squartati e scorticati e spaventevoli a vedersi ; e se questo non t’impedisce forse ti mancherà il buon disegno, che si addice a tale figurazione ; o, se avrai il disegno , non sarà accompagnato dalla prospettiva ; e, se lo sarà, ti mancherà l’ ordine della dimostrazione geometrica, o il calcolo delle forze e della potenza dei muscoli ; o forse ti mancherà la pazienza ; così che tu non sarai diligente. Se tutte queste cose sono state in me o no, i centoventi libri ( capitoli ) da me composti ne daranno sentenza, nei quali non sono stato impedito nè da avarizia o negligenza ma solo dal tempo. Vale .”
Spaccato di una testa umana ( 1493 – 1494 circa ) Windsor, Royal Library ( RL12603r ; K/P32r )
I primi veri studi anatomici di Leonardo risalgono agli anni 1487 – 1493, quando si trovava a Milano. Si tratta di esplorazioni del cranio ( reso nei disegni con straordinaria accuratezza, anche prospettica ) attraverso le quali Leonardo si proponeva di scoprire il luogo d’ incontro di tutti i sensi, o ” senso comune ” ritenuto tra l’ altro sede dell’ anima.
Egli considera la testa, soprattutto il suo contenuto come ” la scatola delle magnificenze ” che definisce “il conservamento nascosto delli sensi umani che s’incontrano collo spirito in questa scatola del mistero”, ed è proprio da qui che tutto ha origine.
Secondo Leonardo il cranio è la casa degli occhi per osservare, delle orecchie per l’ascolto, del naso per assorbire i profumi, della bocca per godere del cibo e per “dir di parola”.
Vedute laterali del cranio ( 1489 circa ) Windsor – Royal Library ( RL19057r ; K/P 43r )
L’ attività di pittore e l’ indagine della natura, fondate sull ‘ osservazione dei fenomeni, dovettero far scattare in lui l’ interesse per il funzionamento dell ‘ occhio quale strumento della vista. Già agli inizi degli anni novanta, Leonardo disegna, seguendo le indicazioni degli autori antichi, i bulbi oculari dai quali i nervi ottici si dipartono per arrivare al cervello. E ancora si dedica, ma con maggiore indipendenza, allo studio della connessione occhio – cervello agli inizi del XVI secolo , disegnando per primo il chiasma, o punto d’ incontro dei nervi ottici.
L’ indagine sui ventricoli del cervello ( non umano ma bovino ), venne in seguito ulteriormente perfezionata da Leonardo attraverso la messa a punto di un’ ingegnosa tecnica scultorea consistente nell’ iniezione di cera fusa che una volta rappresa e liberata dal suo contenitore sarebbe stata in grado di rivelare la forma di quella parte anatomica.
FONTE : LEONARDO Arte e scienza – Giunti
Per non dimenticare comunque quanto la sua pittura sia stata straordinaria anche al di là de
” La Gioconda ” che rimane il suo indiscusso capolavoro, vi lascio qui due suoi dipinti che adoro,
accompagnati da due mie poesie . Spero nel vostro gradimento. Scusate la mia poca presenza ma
è un periodo pieno di impegni purtroppo che mi limita nel tempo a mia disposizione per fare
quello che ahimè mi piacerebbe fare. Vi abbraccio con un abbraccio circolare per non dimenticare
nessuno. Vi penso sempre.
La vostra Isabella

Madonna Benois
Com’ è dolce
e tenero
qui ,
il rapporto
tra
Madre e Figlio.
Come intenso
è lo sguardo
della giovane
Vergine.
C’ è
nell’ insieme
una certa dinamicità,
in quella mano
della Madre
che porge
un piccolo fiore
per trastullo
al Figlio.
Una gioia
traspare
da quel volto
sorridente,
nel vedere
quelle manine
pronte
a far proprie
quelle timide
corolle.
Un dipinto
di sentimento,
d’ infinita dolcezza
interiore.
Isabella Scotti aprile 2021
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633

Leonardo – Ritratto di Ginevra de’ Benci
Ginevra
ti chiamavi,
donna colta
eri.
Qui ,
malinconicamente ,
il tuo sguardo
rivela
come ,
sposata ,
tu non fossi
felice.
Senza gioielli
che ornino
il tuo collo.
Bianco
come porcellana
finissima
il tuo volto.
E i capelli,
quei riccioli
d’ oro
che lo incorniciano,
bastano
a renderti
splendida.
Così lontana,
persa
nei tuoi pensieri,
ti lasci
accogliere
dalle fronde
del ginepro,
quasi
immaginando
una carezza
di vero amore ,
quello
che ti fu
negato ,
quando
fosti data
in sposa
a chi
non amavi.
Isabella Scotti aprile 2021
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NON C’E’ ALCUN FIORE , IN NESSUN GIARDINO DEL MONDO, BELLO COME UN BAMBINO SEDUTO SULLE GINOCCHIA DELLA MADRE. NEL CIELO CI SONO STELLE SPLENDENTI, SUL FONDO DEI MARI PERLE MERAVIGLIOSE, MA LA BELLEZZA DEL MONDO E’ NEL SORRISO DEI BAMBINI.
ROMANO BATTAGLIA
Oggi la vita mi ha fatto un regalo. Il 25 aprile 2015 è stato per me un giorno di una tristezza infinita. Perchè quel giorno il Nepal è stato sconvolto da un terremoto . Un evento naturale che fa paura, sempre, che non è prevedibile e che lascia dietro sè morte e distruzione. Così è il terremoto: terrificante. Bè, quel giorno ho pianto non solo per tutti coloro che rimasti senza niente, disperati per aver perso tutto, aggrappati alla speranza di poter in qualche modo ricominciare e inventarsi una vita, hanno dovuto farsi forza, e superare dolori indicibili sia fisici che psicologici, ma perchè ho ricevuto la notizia che più nulla si sapeva della mia bambina Sharmila. L’associazione che si occupa delle adozioni a distanza ha cominciato col dire che avremmo dovuto aspettare un mese e più per avere certezza di qualcosa. Che i collegamenti erano giustificatamente interrotti e che ci voleva molta pazienza. Del resto Katmandù era rimasta duramente colpita. E Sharmila era proprio lì. Andava a scuola lì. Oggi sono felice. Perchè oggi è arrivata la splendida notizia. E’ salva con tutti i suoi cari. La scuola non c’è più ma lei è viva. Nell’apprendere ciò ho avuto un tuffo al cuore, e una gioia infinita si è impossessata di me. Per questo voglio dedicare a lei e a tutti i bimbi del Nepal questa piccola cosa sperando che il sorriso torni presto sul loro visetto.
Sorrisi di bimbi
I bambini piccoli
quando ridono,
ridono di cuore.
Il loro riso
è coinvolgente.
Possono ridere
all’improvviso
per una sciocchezza
e noi,
guardandoli,
non facciamo altro
che ridere con loro.
Possono essere europei,
africani, cinesi
il loro sorriso
conquista sempre.
Perchè sono belli
quando ridono.
Paffuti, mingherlini
sono sempre
spontanei.
Non conoscono
le maschere
che spesso noi adulti
indossiamo.
Se si potesse
tutti
rimanere bambini
forse il mondo
avrebbe altri colori:
tinte pastello
delicate,
rosa, celeste, verdino
dipinte ad ogni angolo !
Isabella Scotti
Che per l’expo di Milano l’inno italiano , cantato dai bambini del coro dei Piccoli Cantori di Milano , fosse stato cambiato nel passaggio ”siam pronti alla morte” al ”siam pronti alla vita” perchè troppo forte in bocca a dei bambini. L’ho scoperto per caso stasera. Ora scusatemi ma non posso non fare alcune considerazioni.
Primo
Se ogni arrangiatore o musicista dovesse cambiare per motivi suoi parole , termini, di un inno nazionale, che per essere tale sarà stato prima scritto e poi scelto per un motivo preciso non perderebbe valore e significato ?
Secondo
Pensare che la parola ”morte” oggi sia motivo di turbamento rispetto alla parola ”vita” per dei bambini, credo non sia poi così vero. Mai come oggi essi sono giornalmente purtroppo testimoni di come la morte entri continuamente nelle nostre case attraverso i mass media e non solo. Mi pare un’ipocrisia delle solite. Del resto quanti piccoli bambini hanno nelle scuole italiane di tanti anni fa e ancora oggi cantato l’inno di Mameli così com’è ? Non mi pare che qualcuno sia rimasto traumatizzato, comunque lasciamo…
ai posteri l’ardua sentenza.
Non posso più ascoltare i telegiornali.
Ho una totale repulsione oramai per le notizie di qualunque tipo esse siano.
Politica, cronaca, non fa differenza tanto sono sempre oramai pessime.
Oggi ore 11 tribunale di Milano : quattro morti innocenti come da copione quotidiano.
Siamo peggio che nel Far West. Si uccide dovunque, per strada, causando incidenti, scappando senza prestare soccorso, per regolamento di conti, in casa, per pazzia. Francamente sono stanca di tutto ciò e di questo mondo dove la violenza regna sovrana. Forse l’uomo soffre di una malattia incurabile : è incapace d’amare e non sa comunicare. E amaramente dobbiamo giungere alla conclusione che siamo tutti esposti, che ognuno di noi è a rischio morte non solo per normali motivi di fine vita, ma ancor di più per trovarsi nel momento sbagliato nel posto sbagliato, ( terrorismo, depressione… ) . Peccato lasciare un mondo così ai nostri figli e nipoti.
” E’ resuscitato. – Se non credete a me, credete al sepolcro vuoto.
Il sepolcro interrogato potrebbe dire:
”Poteva io ritenere a lungo Colui ch’è la Vita?
Lo accolsi come tesoro,
lo custodii nel mio grembo,
lo accolsi morto,
lo resi vivo.”
San Girolamo
Andate presto, andate a dire.
Voi che l’avete intuito per grazia.
Correte su tutte le piazze
A svelare il grande segreto di Dio.
Andate a dire che la notte è passata
Andate a dire che per tutto c’è un senso.
Andate a dire che l’inverno è fecondo
Andate a dire che il sangue è un lavacro,
Andate a dire che il pianto è rugiada,
Andate a dire che ogni stilla è una stella.
Andate a dire che le piaghe risanano.
Andate a dire per aspera ad astra
Andate a dire per crucem ad lucem.
Voi, che lo avete intuito per grazia,
Correte di porta in porta
A svelare il grande segreto di Dio.
Andate a dire che il deserto fiorisce,
Andate a dire che l’amore ha ormai vinto
Andate a dire che la gioia non è sogno
Andate a dire che la festa è già pronta.
Andate a dire che il bello è anche vero.
Andate a dire che è a portata di mano.
Andate a dire che è qui, Pasqua nostra.
Andate a dire che la storia ha uno sbocco.
Andate a dire che ogni impegno è un culto.
Andate a dire, lottate.
Voi, che lo avete intuito per grazia,
Correte, correte per tutta la terra
A svelare il grande segreto di Dio.
Andate a dire che ogni croce è un trono.
Andate a dire che ogni tomba è una culla
Andate a dire che il dolore è salvezza
Andate a dire che il povero è in testa
Andate a dire che il mondo ha un futuro
Andate a dire che il cosmo è un tempio
Andate a dire che ogni bimbo sorride
Andate a dire che è possibile l’uomo
Andate a dire, voi, tribolati
Andate a dire, voi, torturati
Andate a dire, voi, ammalati
Andare a dire, voi, perseguitati
Andate a dire, voi, prostrati
Andate a dire, voi, disperati.
Andate a dire , voi, comunque sofferenti
Andate a dire, voi, offerenti- sorridenti
Andate a dire, voi, su tutte le piazze
Andate a dire, voi, di porta in porta
Andate a dire, voi, in fondo alle strade
Andate a dire, voi, per tutta la terra
Andate a dire, voi, gridandolo agli astri
Andate a dire , voi, che la gioia ha un volto.
Proprio quello sfigurato dalla morte
Proprio quello trasfigurato nella Pasqua
Oggi, proprio ora, qui, andate a dire
Andate a dire
Ed è subito Pace
Perchè è subito Pasqua !!!
San Giovanni Bosco
Cari amici oggi è un giorno speciale per noi cristiani. E la settimana santa che si conclude con gioia nella Pasqua di Resurrezione non può non aprire i cuori alla speranza. Oggi voglio qui a tale proposito ricordare un film che accanto al ”Gesù di Nazareth” di Zeffirelli , al ”Vangelo secondo Matteo” di Pasolini è secondo me, pur nella crudezza di certe scene, un film da vedere: parlo di ”La Passione di Cristo” di Mel Gibson. Molti sono stati nella storia del cinema i film che hanno narrato della sua vita . Dai più lontani negli anni ricordo ad esempio : ”La più grande storia mai raccontata” con il grande Max von Sydow nei panni di Gesù o ”Il Re dei Re” con Jeffrey Hunter , o ancora per avvicinarci ai nostri tempi anche ”L’ultima tentazione di Cristo” con Willem Dafoe. Quella di Gibson, girata tra i sassi di Matera, in aramaico e latino, lingue del tempo, è un’opera che è riuscita a coinvolgermi molto profondamente. Mi sono sentita così vicina a Gesù come quasi fossi lì realmente. Forse ha contribuito quel parlare strano, l’aramaico, che non avevo mai udito prima. Ho visto tanti film sull’argomento ma condivido l’angolazione di Gibson.La violenza di alcune scene tanto osteggiate sono invece per me ciò che realmente avrà dovuto subire Gesù una volta fatto prigioniero. Quindi l’ho trovato incisivo vero e brutale proprio nel momento in cui Egli viene deriso, torturato, offeso, ma poi anche ricco di tanta poesia. Faccio riferimento ad esempio agli sguardi pieni d’amore della madre verso il figlio, di una splendida Maria, ispirata , che osserva Gesù salire con la croce sulle spalle verso il Golgota, ricordandolo piccolo bambino, tenerissima immagine. Ma penso, in questo giorno di Pasqua, soprattutto alla Resurrezione. All’immagine nel film che più mi ha commosso. Quella del momento in cui Gesù, nel sepolcro seduto di profilo, improvvisamente si alza per ricongiungersi al Padre. Ecco, questo è il significato al quale fare riferimento nella Pasqua, quel risorgere ad una nuova vita, piena, quella che vivremo per sempre ricongiunti al Padre e a tutti i nostri cari.
Auguri a tutti voi cari amici, di tutto cuore.
Isabella
Mondo sbagliato
è codesto
ove violenza
detiene il potere.
Sangue,
orrore,
morte.
Lupi solitari,
bestie senza anima
si aggirano furtive,
mescolandosi
tra la folla
che non sa.
E di colpo
è per molti, troppi
la notte eterna.
Pura follia
di menti sbagliate.
Intanto,
per chi rimane
solo,
è il pianto,
l’angoscia,
il tormento.
Isabella Scotti
Nella mia mania di scrivere e annotare citazioni prese in giro, leggendo qua e là, ho annotato anche questo che ora vi propongo e che mi è tornato in mente riflettendo un pò su notizie che troppo spesso mi lasciano senza parole. Spesso infatti mi capita ricordare scritti o frasi che mi hanno così colpito da farmeli copiare su di un quaderno , ( ognuno ha le sue manie ), e notare come a volte si adattino benissimo a momenti particolari o eventi tristi come, penso, in questo caso, l’incidente cioè di quel ragazzo che ha messo fine alla vita di altri quattro ragazzi. Mi scuso anticipatamente per non poter specificare da dove ho ripreso quello che scriverò perchè francamente non l’ho riportato trascrivendolo.
In un suo discorso nel 2010, Benedetto XVI, ora Papa benemerito, sottolineava: ” In Mozart ogni cosa è in perfetta armonia, ogni nota, ogni frase musicale è così e non potrebbe essere altrimenti; anche gli opposti sono riconciliati e la mozart’sche Heiterkeit, la ‘serenità mozartiana”, avvolge tutto, in ogni momento.
E’ un dono questo della Grazia di Dio, ma è anche il frutto della viva fede di Mozart, che- specie nella sua musica sacra, riesce a far trasparire la luminosa risposta dell’Amore divino, che dona speranza, anche quando la vita umana è lacerata dalla sofferenza e dalla morte.”
Benedetto XVI citava poi l’ultima commovente lettera scritta il 4 aprile 1787 da Mozart al padre morente:
”…da qualche anno sono entrato in tanta familiarità con quest’amica sincera e carissima dell’uomo ( la morte), che la sua immagine non solo non ha per me più nulla di terrificante, ma mi appare addirittura tranquillizzante e consolante! E ringrazio il mio Dio di avermi concesso la fortuna di avere l’opportunità di riconoscere in essa la chiave della nostra felicità. Non vado mai a letto senza pensare che l’indomani forse non ci sarò più. Eppure nessuno tra tutti coloro che mi conoscono potrà dire che in compagnia io sia triste o di cattivo umore. E di questa fortuna ringrazio ogni giorno il mio Creatore e l’auguro di tutto cuore a ognuno dei miei simili.”
Ecco ho voluto scrivere questo post per tutti quei ragazzi che sprecano la loro vita inutilmente , e sono tanti, troppi, convinti di potersi permettere qualunque eccesso, mettendo in risalto quella frase evidenziata in nero, del grande Mozart, dedicandola in particolare a chi beve mettendosi poi alla guida di macchine veloci compiendo stragi e a tutti coloro che non riflettono sul fatto che la vita è una sola e mai più avremo la possibilità di ri-viverla. Adoro la musica di Mozart ma l’ho sempre adorato anche per ciò in cui credeva.
Gustatevi ora il suo ” Requiem” nella splendida direzione di Herbert Von Karayan