” Si è tanto scritto sugli animali cosiddetti ”malati d’uomo”: il gatto. il cane, certi volatili. Ebbene anche i fiori, certi fiori, vivono l’estasi di una simile amorosa malattia.
Sembrano spuntare per un omaggio di sintonia e complicità con noi, in attesa delle punte delle dita che li accarezzino, di un gesto che li doni.
I fiori ” malati d’uomo” sono piccole divinità della religione naturale. ”
Alberto Bevilacqua
L’angolo della poesia
Fiore di montagna
Dopo lunghe salite
ti vedo,
là sulla roccia,
aggrappato alla terra,
arida e dura.
Piccolo fiore rosa,
rododendro vigoroso,
forte e resistente
sparso qua e là
per regalare un sorriso
a chi salendo,
con fatica,
si trova dinanzi
uno scenario
di pietre levigate,
dai contorni spigolosi,
appuntiti.
Dolce rododendro,
fiore di montagna,
unico tocco delicato,
in un deserto calcareo
roso dall’acqua
e inasprito dal vento.
Isabella Scotti
dal mio libro ”Miscellanea…”’
foto : tapazovaldoten altervista org- 708-600
Mi mancano le Dolomiti. Le ho amate fin da subito, quando appena sposata andammo in villeggiatura con amici a Colfosco, in Val Badia. Forse la gioventù, (ventuno anni sono una bella età), e lo spirito allegro che mi porto ancora dentro, anche seppure ora con qualche piccola crepa, aiutarono senz’altro questo amore a crescere. La montagna in realtà è sempre stata per me importante. Adoro poterla scoprire in ogni aspetto. E le Dolomiti mi hanno dato una mano in questo, offrendomi scenari mozzafiato e una gioia incontenibile nell’arrivare, dopo lunghi sentieri, in rifugi dove poter sostare e abbracciare con lo sguardo, l’immenso, davanti a me. Ogni estate, da allora, anche con i nostri figli piccoli, abbiamo continuato a girare e scoprire luoghi di una bellezza unica. Poi improvvisamente è arrivato il mare… Ma questa è un’altra storia.