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Ti  ho  amato!

Ti  ho  amato  tanto,

fino   a  soffrirne.

Ti  ho  amato  in  tutti  i  momenti

del  giorno,

della  notte.

Ti  ho  amato  da  lontano,

quando  mi  eri  vicino,

sempre.

E  proprio  questo  è  stato  l’errore.

Amarti  in  maniera  totale,

senza  lasciare  più  traccia  di  me,

annientarmi  in  te.

Ora  che  ho  capito,

che  ho  realizzato,

mai  più 

negherò  me  stessa,

mai  più

farò  regalo

a  qualcuno

di  tutto  il  mio  cuore.

Sarò  io,

viva,  presente

in  ogni  legame

che  vivrò,

a  dettar  le  regole,

amerò  senza  perdermi,

e  a  te

finalmente,

dirò  soltanto:

sì…è  finita,

me  ne  vado!

Isabella  Scotti

 

Cara  Fulvialuna  ecco  la  poesia  di  cui  ti  ho  parlato.  Scritta  due  anni  fa,  facente  parte  della  mia  raccolta  :”Il  su  e  giù  dell’amore”


Quell’estate il sole era di tutti i giorni. Ed io, che adoro la montagna, mi ero alzata presto per osservare le Dolomiti, che colpite dai raggi del sole, si coloravano di rosa per sorprendere chiunque avesse, come me, deciso di guardarle. Finalmente, pensavo, la Val di Fassa è  nuovamente mia.  Lasciai mio marito dormire e uscii. Ho sempre provato un piacere sottile nel sentire sulle mie guance quell’aria fresca , pulita, tipica di quei luoghi. E anche quella mattina sperimentavo la stessa cosa . Alba di Canazei si era già svegliata e si sentiva nell’aria profumo di pane fresco. Mi piaceva e mi piace tuttora camminare sola, e così improvvisamente ebbi quell’idea. Salire su, al rifugio del Contrin. Era quasi una sfida con me stessa. In realtà già da ragazza, con i miei e mio cugino affiliato del Cai, avevo sperimentato quel percorso che ormai conoscevo bene. Ma quella mattina, ero io , sola, che iniziavo il sentiero, ripido, pieno di pietre. L’aria fresca mi dava la carica e andavo sempre più su contenta, senza sentire fatica. La valle del Contrin è straordinaria per quella sensazione di calma che emana quando arrivi , finito il sentiero pietroso,in un grande slargo pianeggiante dove le mucche pascolano tranquille, e la via , più percorribile rilassa un pò dopo la fatica.Infatti, anche ora, mi godevo lo spettacolo osservando il rifugio ancora in alto e lontano. Tutto mi diceva però che sarei riuscita nell’impresa. E difatti con forza, con coraggio, da sola, continuavo ad andare. Perchè in pochi avevano avuto la mia stessa idea preferendo la sosta al bar ubicato alla fine del sentiero più faticoso. E così , vedendo la meta avvicinarsi, come uno scoiattolo,raggiunsi con un pò di fiatone, quella vetta, o meglio quel rifugio tanto agognato .Ero riuscita a vincere la sfida con me stessa e dopo aver fatto colazione, tornare indietro fu quasi una corsa tanta la soddisfazione, la carica interiore, per essere arrivata fino in fondo nella mia impresa e per la calda giornata di sole, in cui, tutti i colori della natura,risaltavano in uno spettacolo, per me, unico e straordinario.

Scusate ma il computer è impazzito : mi mette come data il tre invece che sette novembre. .Sorry