Cari amici non mantengo le promesse. Sono già qui. Semplicemente però perchè sono commossa e quindi voglio condividere con voi questo mio stato d’animo. Ieri sera sono stata ad un concerto di Natale tenuto da due corali differenti dove cantava anche una nostra amica ungherese. Hanno presentato vari pezzi di repertorio classico oltre quelli tradizionali, sempre belli, natalizi. Varie volte ho ascoltato il ”Messiah HWV 56” di Handel ma stasera mi sono molto emozionata, forse complice la voce della soprano che ha cantato il ”Rejoice” con molto vigore, e allo stesso modo ascoltando ”un’Ave Maria” di Pietro Mascagni. La musica classica ha sempre esercitato su di me una specie d’ipnosi, una partecipazione talmente emotiva da procurarmi talvolta il pianto. Certi pezzi potenti come ad esempio il ”Messiah” di Handel mi prendono totalmente , ma debbo dire che l’Ave Maria di Mascagni, intermezzo sinfonico nella ”Cavalleria Rusticana”, opera ”verista” che adoro, mi è piaciuta moltissimo. Comunque ora vorrei parlarvi un attimo del pezzo di Handel.
Il ” Messiah” è un oratorio composto in inglese nel 1741, quando ormai Handel viveva a Londra già da ventinove anni. Il libretto, tratto dalla Bibbia di Re Giacomo e dai Salmi, fu scritto da Charles Jennens. La prima esecuzione fu a Dublino, il 13 aprile 1742 per poi essere eseguito a Londra l’anno dopo. L’oratorio è la sesta opera di Handel in inglese, dopo che fino al 1730 aveva solo composto opere in italiano. Il ”Messiah” consta di tre parti. La parte I inizia con le profezie di Isaia e di altri sull’avvento di Cristo concludendosi con la sua nascita . Della prima parte è il ”Rejoice greatly, O daughter of zion”. Nella seconda parte abbiamo invece rappresentata la Passione, Resurrezione e Ascensione che si conclude con l’annuncio della buona novella. Alla fine di questa parte seconda si colloca il famoso brano ”Halleluia”. La terza parte tratta del giorno del Giudizio e la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Handel scrisse il”Messiah” in soli 24 giorni e avendo completato il lavoro con la sigla manoscritta SDG ( ”Soli Dei Gloria” e cioè ” A Dio solo sia gloria”), ne nacque la leggenda che avesse composto il brano in seguito ad ispirazione divina e che, mentre scriveva lo spartito dell’Halleluia”, avesse avuto la visione del Paradiso. La partitura originale fu da lui pensata per pochi strumenti e voci, ma dopo la sua morte il lavoro fu adattato per essere eseguito da grandi orchestre e cori maestosi. Lo stesso Mozart partecipò a tale lavoro di adattamento. In epoca moderna si è però tornati ad esecuzioni più vicine alla partitura originale di Handel.
FELIZ NAVIDAD
fonti varie
http://www.youtube.com/watch?v=FcwWl5JBnoU
http://www.youtube.com/watch?v=Q6ziiLE92Zg