Non se l’è cavata. Marcello d’Orta l’autore del libro ”Io speriamo che me la cavo” non ha vinto la sua battaglia contro il cancro. E mi dispiace , quasi avessi perso un amico. Perchè quando le persone buone, per bene, ci lasciano è sempre con l’amaro in bocca che si rimane. E lui era sicuramente così. Lo si capisce guardando il suo volto da cui scaturiva spesso un sorriso disarmante che metteva allegria. Così l’ho sempre visto sui giornali o durante alcune interviste. Dopo aver insegnato per quindici anni come maestro elementare, aveva scritto quel libro delizioso da cui la Wertmuller ricavò il film con Paolo Villaggio nel 1990, e continuò poi sempre a scrivere, anche fino alla fine per cercare in un qualche modo di non pensare e combattere la malattia. I bambini sono stati per molti anni il suo mondo e per questo forse mi è stato sempre simpatico , per quel suo capirli e aiutarli. Sarà suo figlio padre Giacomo, ( di cui ignoravo l’esistenza ) sacerdote della congregazione dei Minimi di S. Francesco, a celebrarne il funerale. Niente altro da dire , solo mi dispiace.
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