Era
un giardino
fiorito
la mia vita.
Ogni giorno
passeggiavo
felice
tra i fiori,
schivando
la tristezza.
Tutto
era luce,
non c’erano
ombre.
Ma
poi arrivò
la neve,
tutta insieme,
che mentre
scende
non fa paura,
anzi ,
è così bella.
Si allunga
la mano,
aspettando
che i candidi
fiocchi
vi si posino,
lievi
come batuffoli.
Arrivò
la neve
sì,
ma non
da sola.
Si portò dietro ,
anche
un gelo
antico ,
che mi pervase
tutta.
Ogni fiore
sparì
sotto quel
bianco manto.
Nulla
restò
del profumo
di quel giardino.
Ora ,
sto aspettando
il disgelo,
ma c’ è
una così
vaga
tristezza
nel mio
cuore ,
che quel vento
gelido
ha portato,
che mai più ,
ne sono sicura ,
camminerò
tra i fiori
felice.
Una parentesi
quella,
inevitabilmente
chiusa
per sempre.
Isabella Scotti febbraio 2021
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Oggi son già sei mesi che Ricky non c’è più. Il tempo corre veloce , il dolore rimane e fa male
Foto Andrea Romani
Umbria- foto Andrea Romani
L’afa assale la terra già all’alba.
Sembra che nasca anche dal suolo e bruci
l’aria e l’asfalto delle vie che si scioglie
come liquirizia, e manda odore d’arsura
dovunque e verso il cielo non più azzurro.
Intorno, a perdita d’occhio, è tutto secco,
e l’erba sulle scarpate e lungo i fossi
aspetta solo una scintilla dalla pietra
ustoria per incendiare la pianura.
Anche il rivo delle lavandaie
che d’inverno straripa e allaga gli orti,
ora è asciutto e mostra il greto nudo,
desolato e osceno come un vecchio sesso.
Così la canicola consuma
il cuore invisibile dei giorni
e il paesaggio fino all’orizzonte,
dove il sole accecante crea i suoi miraggi.
Nella distesa dei campi mietuti
resiste soltanto la gentiana verna, ( * )
il piccolo fiore azzurro delle stoppie.
Morirà nel suo mare d’oro con l’estate
sola con se stessa come visse,
sotto il cielo nuovo delle piogge.
Antonio Seccareccia (da ” La Memoria Ferita ” )
La genzianella di primavera o genziana primaticcia (Gentiana verna ) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Gentianaceae diffusa in Eurasia e Nordafrica . Il nome del genere Gentiana , deriva da Gentius, re dell’ Illiria, a cui tale pianta è dedicata, essendo stato il primo ad utilizzarla a scopo medicinale. L’ aggettivo latino verna, significa ” primaverile ”
Wikipedia
Acrostico – Settembre
Foto Andrea Romani
Foto Andrea Romani – Fonti del Clitunno – Umbria
S on ricordi indelebili e tristi quelli che restano di una
E state passata
T ra speranze e
T anta angoscia
E ora che nonostante tutto , giunto è questo nuovo
M ese ricco di date per me importanti
B ramo che un po’ di quiete
R aggiunga il mio cuore
E ad essa mi possa abbandonare
Isabella Scotti settembre 2020
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Foto Andrea Romani
Foto Andrea Romani
Dolomiti – foto Andrea Romani
Incerta,
a fatica ,
proseguo
il cammino ,
altro non
posso fare.
Lascio
che il vento
asciughi
le mie lacrime
una ad una,
ma subito
riscendono
copiose ,
senza freno ,
mentre
affondano
nel mare
dell’ assurdo
tutti i miei perché.
M‘ interrogo,
non ho risposte,
vorrei capire
ma non c’ è modo
di trovare spiegazione.
E allora
ogni giorno
diventa uguale
all’ altro.
Fintanto
che la spada
che trafigge
il mio cuore,
non cadrà,
circolerò
ombra
di me stessa,
facile preda,
ancora una volta,
di un dolore
che spezza
le gambe.
Isabella Scotti 11 settembre 2020
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Caro Ricky è già passato un mese senza te. Ci hai lasciato così in fretta che ancora ci guardiamo attorno senza capire. Ma in fondo nulla c’è da comprendere, solo accettare. Sei in noi sempre e per sempre, sei assenza diventata presenza continua. Oggi ricordare quel giorno d’ agosto fa male, troppo male. Aspetto che il tempo ci dia una mano, che ci aiuti a sopportare il fatto di non vederti più, di non poter più ridere con te . Dicono che il tempo sia galantuomo, che medica ogni cosa , che in fondo bisogna solo attendere. Voglio crederlo, anche se sono sicura che lunga sarà l’ attesa.
Questa canzone ti ha accompagnato mentre i tuoi amici ti portavano sulle spalle per farti fare ” meta ” un’ ultima volta . Te la dedico di nuovo. Con tanto amore
tua zia Isabella
Quando Ricky se n’è andato ho già detto di quanta gente sia venuta al suo funerale. Tanti , di quella gente, erano suoi amici rugbisti, colleghi sportivi , e amici di sempre. Mio fratello li ha voluti ringraziare con queste parole che voglio farvi conoscere. Lo faccio ora , a distanza di un mese, perché la troppa emozione, il troppo dolore non mi hanno permesso di farlo prima. Ecco le sue parole
Miei cari , vi ho lasciato con la promessa del mio nuovo post , sul proseguimento del mio viaggio in Veneto. Giusto, non l’ho dimenticato. Ma non è ancora pronto. Nell’ attesa ho perciò pensato di proporvi qualche poesia abbinata a delle foto. Spero gradirete il pensiero. Augurandovi un buon week end eccovi poesie e foto. Baci a tutti
La vostra Isabella
COME UNA CARTOLINA
Come una cartolina.
Di prima mattina
la spiaggia
è solo per pochi.
Si può sentire
l’ odore del mare,
cercare conchiglie
senza fretta,
e stendere
un asciugamano
per lasciarsi accarezzare
dai primi raggi
del sole.
Come una cartolina
è
il mare,
senza confusione.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie Jane
SOTTO UN CIELO CUPO
Sotto un cielo
cupo
si è svegliato
arrabbiato
il mare.
Sbuffa,
schiumeggia.
Potenza dei flutti
che tutto travolge.
Poi,
dopo essersi sfogato
rabbioso,
eccolo giungere
e lambire
la riva.
Rami abbandonati,
odore di salsedine,
e
ciuffi d’alghe che
coprono ormai
l’umida sabbia.
Piano ,
tornerà il sole,
e sarà
dolcemente,
solo quiete.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie Jane
LA CANZONE DEL FIUME
Canta
la sua canzone
il fiume.
Intonata,
unica,
passionale.
” Fresche ” note
accompagnano
passi incerti
alla ricerca
di stabilità.
Un andare
soli,
con i propri pensieri,
lasciando
a casa
le turbolenze
del cuore.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie Jane
UNA VERA AMICIZIA
Folta è la tua criniera.
Mi piacerebbe
spazzolarla sai ?
Ma per ora
mi basta accarezzarti,
scivolare con la mano,
sul tuo muso
di velluto,
e credere
che insieme
potremo fare
un sacco di cose.
Sì, ne sono certa:
la nostra,
sarà una vera
amicizia,
di quelle,
che si ricorderanno
per sempre.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie a Zivago42
NEL GIARDINO
C’ è un profumo
di limoni
che invade tutto
il giardino.
E’ odore
d’ estate ,
è il giallo ,
che richiama
alla mente
il colore del sole,
che mi fa sentir
viva,
che mi fa gioire.
Colori osservati
e profumi annusati
dopo la pausa
di un buon caffè.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie a Zivago42
STO CON TE
Sto con te,
qui passeggiando,
mano nella mano,
dimenticando il mondo ,
lasciando ,
che la brezza marina ,
ci accarezzi
il volto.
Che strano,
pensavamo
che quassù
non passasse nessuno,
e invece,
quanti innamorati
prima di noi ,
hanno voluto
lasciare un segno
del loro passaggio,
quanti lucchetti
su quella catena.
Una testimonianza
d’ amore
che arriva diretta
e mi colpisce
il cuore.
Ah l’amore,
come sa
travalicare confini
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie a Zivago42
I MIEI OCCHI
Come poggia
tenera
la tua mano
sul mio muso.
Ne avverto
il tocco leggero,
la delicatezza.
Ti sento vicina,
te lo confermano
i miei occhi ,
che c’è del feeling
tra noi.
Isabella Scotti maggio ( si fa per dire, visto il tempo ) 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie a Zivago42
Cari amici vi regalo nell’ attesa di volare in Veneto, qualche poesia. Baci a tutti e buona primavera.
Ops , mi sono confusa, è ancora inverno.
TRA I FIORI DI MAGGIO
lemiepiante.it
Nei giardini
di maggio
mi perdo
tra fiori,
che si svegliano
piano
al sorriso
del sole,
lasciandomi
dal loro profumo
inebriare.
E’
nei giardini
di maggio,
che vedo
fiorire
le rose.
Ma come mi son cari
i fiori di ginestra
che s’ aprono lucenti
come vena d’oro,
quasi gemme di luce.
Amo
sostare pensierosa
nei giardini
di maggio,
perdermi
per poi ritrovarmi.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NON MI PIACE LEGGERE LETTERE
“Quasi non oso leggere le lettere,
posso leggerle soltanto a intervalli,
non resisto al dolore della lettura”
Franz Kafka
Sì,
in effetti
esse
sono qualcosa
di molto strano.
Si scrivono
parole
senza poter
guardarsi
in volto.
Siamo lontani,
io che scrivo,
tu che ricevi
ciò che ti invio.
Parole che
scritte
possono
anche perdersi ,
non solo
per quanta strada
a volte
si trovano a fare,
per giungere a destinazione.
Ma anche
perdere di significato,
al contrario
di quelle dette,
che si possono spiegare,
a lungo discutere .
Ecco perchè
“quasi non oso leggere le lettere,
posso leggerle soltanto a intervalli,
non resisto al dolore della lettura”.
Ecco perchè
preferisco aspettare,
piuttosto che una lettera
con parole
che mi metterebbero
in ansia,
ne sono sicura,
semplicemente
il tuo ritorno.
E sperare che
tu mi stia pensando
con la stessa intensità
con la quale
io ti penso.
Non voglio leggere
su di un foglio
” ti amo ”
te lo voglio sentir dire.
Solo questo conta
per me.
Ti aspetto.
Tutto qui.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Ispirata dall’incipit in neretto di Kafka
RICORDI D’ ESTATE
Ricordi
quando con la bici
si andava
spensierati
su strade sterrate,
facendo a gara
per arrivare primi
al fienile?
Erano i tempi
in cui noi,
tanti cugini,
ci si rincontrava
d’estate.
Eravamo sempre
felici quei giorni,
ci sentivamo
liberi.
Il fienile
era la nostra
tappa finale,
e il nostro rifugio
dove attendere
la fine della pioggia.
Ancora è lì sai ?
L’ ho rivisto da poco
e mi ha fatto
commuovere.
Sì, ho versato
una lacrimuccia,
quando guardandolo
ho rivisto noi
tutti insieme.
Come fugge via
il tempo,
portandosi via
anche chi
sarebbe bello,
fosse ancora qui.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie Simona
INUTILMENTE
buttati come l’edera a nascondere un pozzo,
quando tutti sapevamo di che pozzo si trattava?”
Cesare Pavese
Parole,
troppe,
inconcludenti.
Buttate lì,
come l’edera
a coprire un pozzo.
Che delusione
questo vuoto
tra noi.
Eppure,
pur sapendo,
abbiamo cercato
parole
che riempissero
quel vuoto.
Dialoghi ripetuti,
fino alla nausea
cercando un contatto.
Che sciocchezza
crederci .
Quanta ambiguità
nel nostro
nonrapporto .
Isabella Scotti maggio 2019
testo . Copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Ispirata ai versi di Pavese
TRISTEMENTE
scatto di Andrea
Tristemente
lascia piano
che cadano
i suoi petali.
Si è accorto
con rammarico ,
che ancora
non soffia ,
col suo tiepido alito,
Primavera .
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NESSUN ALTRO
” La malinconia
culla con dolci canti
il mio cuore in oblìo ”
Paul Verlaine
panoramio.com
Il mio cuore è in oblio.
Ti ha dimenticato.
Ha dimenticato
molte cose
del nostro amore.
Più non vuole
ricordare.
E’ rimasta
solo
una dolce
malinconia
ad allietare
le mie sere.
E’ quasi un canto,
una melodia
sussurrata
dalla quale
mi faccio cullare,
quando fuori
le fronde
son sferzate
dal vento,
quando le gocce
di pioggia
battono i vetri.
Quando il freddo
mi fa tremare.
Solo lei
è rimasta
a farmi compagnia.
Nessun altro.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 ottobre 1941 n° 633
Ispirata dai versi di Paul Verlaine
Nuovo TAG amici. Che fare ? Nulla o dire qualcosa a riguardo? Troppo bello questo tag ideato da Carla ( https://ladimoradelpensiero.wordpress.com) e troppo bello essere stata taggata dal caro amico Piero ( fotogrammi e pentagrammi.wordpress.com ) per rimanere in silenzio.
Le regole sono sempre le stesse
1) ringraziare chi l’ha ideato : grazie Carla
2) ringraziare chi mi ha taggata : grazie Piero
3) nominare 10 blogger ( voi sapete che non lo farò )
4) mettere il logo
5 ) esporre il proprio ABC
Già nel titolo mi sono un pò sbilanciata.
Ora vi dirò qualcosa in più con un acrostico che racchiude il mio modo d’interpretare la felicità. Anche se debbo puntualizzare il fatto che difficilmente si può essere felici appieno, quanto più raggiungere uno stato sereno di appagamento. Questo logicamente è come la vedo io.
ARMONIA
Tutto ciò che messo insieme mi fa star bene. L’armonia del creato ad esempio procura in me una beatitudine straordinaria. Così come la danza, la musica classica o un’opera d’arte che racchiuda in sè quel mistero irraggiungibile che la rende tale ma che pur tuttavia raggiunge il cuore.
BERE LA VITA
Ecco, qui è il mio punto fermo. Giorno dopo giorno, fino in fondo, vivere apprezzando sia nel bene che nel male ogni pezzetto, come parte di un puzzle, della vita. Andare avanti, sempre , guardare al passato teneramente, sorridendogli ma proiettati verso il futuro, vivendo il presente con un sorriso. Quando il dolore arriva, perchè arriva, è bene non soffermarsi troppo su di esso perchè superarlo è l’unico modo di liberarsene. La vita va avanti imperterrita e noi dobbiamo accompagnarla con coraggio , dignità e forza. Vivere così è bere la vita fino all’ultimo goccio.
CUORE
Come fare a pensare e vivere senza usare il cuore. Amare con tutto il cuore. Fare tutto con il cuore. Ascoltarne i battiti, le vibrazioni, i palpiti. Il nostro cuore ci parla e ascoltarlo è l’unico modo per trovare quella serenità che andiamo tutti cercando.
Questo il mio ABC. Ed ora l’acrostico.
F elicità è bere la vita fino all’ultimo goccio
E realizzare i propri sogni
L iberi, senza costrizioni, è
I mmergersi nella natura
C on lo sguardo puro di un bambino. E’
I incontrare la persona giusta con la quale condividere
T utto
A mare incondizionatamente, sempre, perchè solo l’amore rende liberi
Isabella Scotti
Vi voglio bene. Un abbraccio a tutti . Isabella
NON C’E’ ALCUN FIORE , IN NESSUN GIARDINO DEL MONDO, BELLO COME UN BAMBINO SEDUTO SULLE GINOCCHIA DELLA MADRE. NEL CIELO CI SONO STELLE SPLENDENTI, SUL FONDO DEI MARI PERLE MERAVIGLIOSE, MA LA BELLEZZA DEL MONDO E’ NEL SORRISO DEI BAMBINI.
ROMANO BATTAGLIA
Oggi la vita mi ha fatto un regalo. Il 25 aprile 2015 è stato per me un giorno di una tristezza infinita. Perchè quel giorno il Nepal è stato sconvolto da un terremoto . Un evento naturale che fa paura, sempre, che non è prevedibile e che lascia dietro sè morte e distruzione. Così è il terremoto: terrificante. Bè, quel giorno ho pianto non solo per tutti coloro che rimasti senza niente, disperati per aver perso tutto, aggrappati alla speranza di poter in qualche modo ricominciare e inventarsi una vita, hanno dovuto farsi forza, e superare dolori indicibili sia fisici che psicologici, ma perchè ho ricevuto la notizia che più nulla si sapeva della mia bambina Sharmila. L’associazione che si occupa delle adozioni a distanza ha cominciato col dire che avremmo dovuto aspettare un mese e più per avere certezza di qualcosa. Che i collegamenti erano giustificatamente interrotti e che ci voleva molta pazienza. Del resto Katmandù era rimasta duramente colpita. E Sharmila era proprio lì. Andava a scuola lì. Oggi sono felice. Perchè oggi è arrivata la splendida notizia. E’ salva con tutti i suoi cari. La scuola non c’è più ma lei è viva. Nell’apprendere ciò ho avuto un tuffo al cuore, e una gioia infinita si è impossessata di me. Per questo voglio dedicare a lei e a tutti i bimbi del Nepal questa piccola cosa sperando che il sorriso torni presto sul loro visetto.
Sorrisi di bimbi
I bambini piccoli
quando ridono,
ridono di cuore.
Il loro riso
è coinvolgente.
Possono ridere
all’improvviso
per una sciocchezza
e noi,
guardandoli,
non facciamo altro
che ridere con loro.
Possono essere europei,
africani, cinesi
il loro sorriso
conquista sempre.
Perchè sono belli
quando ridono.
Paffuti, mingherlini
sono sempre
spontanei.
Non conoscono
le maschere
che spesso noi adulti
indossiamo.
Se si potesse
tutti
rimanere bambini
forse il mondo
avrebbe altri colori:
tinte pastello
delicate,
rosa, celeste, verdino
dipinte ad ogni angolo !
Isabella Scotti
Sai, inconsciamente
era te
che aspettavo.
Da tempo cercavo
qualcuno
che volesse con me,
condividere tutto.
Ora,
coscientemente,
so che sei tu
quel qualcuno.
Ricordo ancora
il nostro
primo incontro,
in casa d’amici,
e ricordo ancora
quando
i miei occhi
all’improvviso
hanno visto
i tuoi .
Incrociare
il tuo sguardo
e capire
in un attimo
che il mio cercare
era finito.
Sentire
un tuffo al cuore,
avvertire
un tremore,
vivere
una sensazione
di totale abbandono…
Anche ora,
quando ti vedo
vivo
le stesse emozioni.
Sai,
dicono
che tutto ciò
si chiami
”Amore”.
Isabella Scotti
Romeo e Giulietta ( 1968) regia di Franco Zeffirelli
PRIMO ACROSTICO
F orse è amore. Del
R esto ogni volta che lo vedo
E
M i sorride
I o
T remo
O h, sarà lui quello che cercavo?
SECONDO ACROSTICO
P rendimi ora.
A ccelera il battito, il cuore.
S enza di te son nulla.
S tringimi forte ch’
I o quasi non respiri ma che
O gni parte di me vibri.
N on ricorderò allora più chi sono , perchè
E stasi pura, vivrò.
TERZO ACROSTICO
I mpossibile
N egare quando
G ià tutto è
A ssolutamente chiaro.
N on sei più mio
N on ti voglio più
O dio , il solo guardarti.
Isabella Scotti
Ragazzi ma non è sempre così, almeno nella conclusione che potrebbe invece essere…
QUARTO ACROSTICO ( AGGIUNTA )
P er sincerità debbo dire che
E’ amore.
R isento spesso quel fremito, come un battito d’ali improvviso.
S o che anche lui lo avverte.
E così
M entre lo guardo ho la certezza che
P otremo
R estare per tutta la vita
E ternamente uniti, serenamente insieme.
Isabella Scotti 2015
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Un caro saluto a chi passerà di qui.
… l’Italia entra in guerra. Comincia il periodo più brutto per tanti giovani che ignari dovranno partire per affrontare un nemico di cui non conoscono nulla. Il poeta Giuseppe Ungaretti fervente interventista, parte all’inizio della guerra come volontario. Al fronte cambierà parere, rimanendo invece sconvolto dalle brutture della guerra, dal vivere in solitudine, soffrendo il freddo e la fame, osservando da vicino la morte, e prenderà allora coscienza dell’utilità dello scrittore quale testimone di un conflitto spietato dove l’uomo, persa ogni dignità affida la propria vita al caso sperando comunque di poterne uscire indenne. Nascono così, quasi come un intimo diario , alcune delle sue più belle liriche.
S. Martino del Carso
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro.
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto.
Ma nel cuore
nessuna croce manca.
E’ il mio cuore
il paese più straziato.
Cima Quattro, 23 dicembre 1915 ( Primo Natale al fronte del poeta )
Veglia
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrate
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.
Soldati
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
Ed ora dopo l’angolo della poesia ecco la canzone
e dopo la canzone un’interpretazione originale della stessa in un film moolto particolare…