Il viandante sul mare di nebbia – Caspar David Friedrich
Qui,
su questi
scogli,
son giunto
a rimirar
del mare
l’ immensità.
Spazia
oltre l’orizzonte
il guardo
mentre dell’ onde
ascolto
il canto.
Il vento
forte fischia.
Son solo,
eppur
abbracciar
mi sento…
Una strana quiete
mi prende…
” così tra questa
immensità s’ annega
il pensier mio ”
Isabella Scotti ottobre 2020
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Incipit in neretto da ” L’ infinito ” di Giacomo Leopardi
Cari amici vi regalo nell’ attesa di volare in Veneto, qualche poesia. Baci a tutti e buona primavera.
Ops , mi sono confusa, è ancora inverno.
TRA I FIORI DI MAGGIO
lemiepiante.it
Nei giardini
di maggio
mi perdo
tra fiori,
che si svegliano
piano
al sorriso
del sole,
lasciandomi
dal loro profumo
inebriare.
E’
nei giardini
di maggio,
che vedo
fiorire
le rose.
Ma come mi son cari
i fiori di ginestra
che s’ aprono lucenti
come vena d’oro,
quasi gemme di luce.
Amo
sostare pensierosa
nei giardini
di maggio,
perdermi
per poi ritrovarmi.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NON MI PIACE LEGGERE LETTERE
“Quasi non oso leggere le lettere,
posso leggerle soltanto a intervalli,
non resisto al dolore della lettura”
Franz Kafka
Sì,
in effetti
esse
sono qualcosa
di molto strano.
Si scrivono
parole
senza poter
guardarsi
in volto.
Siamo lontani,
io che scrivo,
tu che ricevi
ciò che ti invio.
Parole che
scritte
possono
anche perdersi ,
non solo
per quanta strada
a volte
si trovano a fare,
per giungere a destinazione.
Ma anche
perdere di significato,
al contrario
di quelle dette,
che si possono spiegare,
a lungo discutere .
Ecco perchè
“quasi non oso leggere le lettere,
posso leggerle soltanto a intervalli,
non resisto al dolore della lettura”.
Ecco perchè
preferisco aspettare,
piuttosto che una lettera
con parole
che mi metterebbero
in ansia,
ne sono sicura,
semplicemente
il tuo ritorno.
E sperare che
tu mi stia pensando
con la stessa intensità
con la quale
io ti penso.
Non voglio leggere
su di un foglio
” ti amo ”
te lo voglio sentir dire.
Solo questo conta
per me.
Ti aspetto.
Tutto qui.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Ispirata dall’incipit in neretto di Kafka
RICORDI D’ ESTATE
Ricordi
quando con la bici
si andava
spensierati
su strade sterrate,
facendo a gara
per arrivare primi
al fienile?
Erano i tempi
in cui noi,
tanti cugini,
ci si rincontrava
d’estate.
Eravamo sempre
felici quei giorni,
ci sentivamo
liberi.
Il fienile
era la nostra
tappa finale,
e il nostro rifugio
dove attendere
la fine della pioggia.
Ancora è lì sai ?
L’ ho rivisto da poco
e mi ha fatto
commuovere.
Sì, ho versato
una lacrimuccia,
quando guardandolo
ho rivisto noi
tutti insieme.
Come fugge via
il tempo,
portandosi via
anche chi
sarebbe bello,
fosse ancora qui.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Grazie Simona
INUTILMENTE
buttati come l’edera a nascondere un pozzo,
quando tutti sapevamo di che pozzo si trattava?”
Cesare Pavese
Parole,
troppe,
inconcludenti.
Buttate lì,
come l’edera
a coprire un pozzo.
Che delusione
questo vuoto
tra noi.
Eppure,
pur sapendo,
abbiamo cercato
parole
che riempissero
quel vuoto.
Dialoghi ripetuti,
fino alla nausea
cercando un contatto.
Che sciocchezza
crederci .
Quanta ambiguità
nel nostro
nonrapporto .
Isabella Scotti maggio 2019
testo . Copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Ispirata ai versi di Pavese
TRISTEMENTE
scatto di Andrea
Tristemente
lascia piano
che cadano
i suoi petali.
Si è accorto
con rammarico ,
che ancora
non soffia ,
col suo tiepido alito,
Primavera .
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
NESSUN ALTRO
” La malinconia
culla con dolci canti
il mio cuore in oblìo ”
Paul Verlaine
panoramio.com
Il mio cuore è in oblio.
Ti ha dimenticato.
Ha dimenticato
molte cose
del nostro amore.
Più non vuole
ricordare.
E’ rimasta
solo
una dolce
malinconia
ad allietare
le mie sere.
E’ quasi un canto,
una melodia
sussurrata
dalla quale
mi faccio cullare,
quando fuori
le fronde
son sferzate
dal vento,
quando le gocce
di pioggia
battono i vetri.
Quando il freddo
mi fa tremare.
Solo lei
è rimasta
a farmi compagnia.
Nessun altro.
Isabella Scotti maggio 2019
testo : copyright legge 22 ottobre 1941 n° 633
Ispirata dai versi di Paul Verlaine
Sirena,
da dove viene
il tuo canto?
Così melodioso
ma allo stesso tempo
cantilena amara,
che si spande
nell’aria
in maniera persistente,
continua.
Canto triste,
sofferto
è il tuo.
Forse
un richiamo
d’amore
che mi fa
compagnia
mentre anch’io,
seduto
su questo scoglio,
solo,
affranto,
guardo il mare
e
aspetto
che lei ritorni.
Chissà
sirena,
se il tuo canto
servirà
a richiamarla
e
farla tornare
qui da me.
A te chiedo,
non ammutolirti,
continua a diffondere
nell’aria
le tue note,
che arrivino là,
dove
devono arrivare,
che la raggiungano,
e ammaliatrici
la riportino
dove
solo Amore
ancora
la sta sognando !
Isabella Scotti
Ho scritto questa poesia dopo aver visto questa foto di mio figlio . Forse mi è venuta l’ispirazione per la posa chissà… A voi piace ?
A presto amici. Vi lascio il mio saluto. Isabella
E fu subito
un brillare
di migliaia di stelle
che si accendevano
una dopo l’altra,
in quel cielo
buio
nero come la pece,
e nel silenzio,
solo,
lontano,
il canto dei grilli.
Isabella Scotti
Dalla raccolta ”Atmosfere silenziose” del mio libro ”Miscellanea- visioni e palpiti del cuore, pensieri nascosti sotto forma di parola”
Poesia scritta dopo una passeggiata notturna, in estate, rientrando in albergo, nell’isola di Salina alle Eolie.
Strano
come l’usignolo
ancora taccia.
Mi addolora
non sentire il suo canto.
Sia fuggito lontano?
O triste,
non abbia voglia
di farsi sentire?
Chissà,
se malinconico,
preferisce
nascondersi al mondo.
Oh,
dolce voce,
torna,
e di nuovo
fammi compagnia.
Riprenderò vita
quando ti sentirò cantare…
Isabella Scotti
Dedicato a chi, come me , si diletta del canto degli uccelli.