Settembre era il settimo mese del calendario romano, il nono secondo il nostro calcolo. Gli Anglosassoni lo chiamavano ”gerst- monath”, cioè il ”mese dell’orzo”.
Date da ricordare:
21 settembre SAN MATTEO
29 settembre SAN MICHELE
25 settembre giorno del mio matrimonio
Detti del mese
” Se il tempo è buono il primo di settembre, sarà buono per tutto il mese.”
”Pianta gli alberi per San Michele, e comanda loro di crescere; pianta gli alberi per la Candelora e dovrai pregarli perchè crescano”
”Il vento settembrino spira dolcemente sinchè la frutta non è nel solaio”.
”San Matteo porta fredda rugiada”.
”Settembre: o secca i pozzi, o rompe i ponti”.
L’angolo della poesia
Cos’è che ti annuncia,
o settembre?
E’ forse
quel vento
che s’alza improvviso?
E’ forse
l’arrivo
di quell’insieme
di nuvole?
O settembre,
la tua aria fresca
mi penetra tutta,
mi toglie di dosso
quel caldo d’agosto
afoso e umido.
E riscopro con te
la prima rugiada
mattutina.
Isabella Scotti settembre 2014
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Mentre il grano maturava in steli spessi e fondi,
E a mietere iniziano i contadini,
Un mattino misi il mio cuore a dormire,
E per la strada dei campi m’incamminai.
Sopra un cardo un cardellino
Si nutriva e spandeva semi,
Spettegolavano gli scriccioli,
O si univano al canto di una canzone
Sospesa nell’aria.
Jean Ingelow
Soprattutto amo il giallo di settembre,
I mattini con ragnatele imperlate di rugiada,
Giorni pensosi immobili,
Schiamazzi di corvi neri, foglie ramate,
Stoppie punteggiate di covoni.
Più dello sfrenato fulgore della primavera
Alla mia anima si addice l’autunno.
Alex Smith
Un tempo,
fanciulla,
passavo qui
la mia estate.
Ricordi?
Mi fermavo
sul tuo ponte di legno,
per guardare
il fiume Brenta
scorrere veloce,
e sentire
l’aria frizzante
scendere dalla Valsugana.
Era un tornare gioioso
il mio:
adoravo rivedere
la campagna
che ti circonda,
Marostica,
con la piazza degli scacchi
e le sue ciliegie,
carnose e succose.
Andare in bicicletta
per strade sterrate,
polverose,
lontano da rumori assordanti,
per ascoltare
nient’altro che fruscii
tra le fronde,
e acqua
di piccoli ruscelli
scorrere
lungo i bordi dei campi.
Le voci
parlare in dialetto
con un tipico accento veneto
particolare,
che mi piaceva
per la sua cantilena cadenzata.
Il Grappa e la grappa.
Monte e liquore
dallo stesso nome,
tutti e due
parte integrante di te,
Bassano,
assieme alla tua ceramica
dal colore azzurro,
blu cobalto.
Bassano,
sei stata il mio sogno
di bambina,
sei ora
il mio ricordo
di adulta!
Isabella Scotti
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
Foto di mio figlio le prime. Le ultime due scattate ovviamente da me col cellulare