Ottobre è l’ottavo mese dell’antico ”anno romano”.
Dagli slavi veniva chiamato ”Mese giallo” per il colore delle foglie appassite.
Presso gli Anglosassoni era noto come ”Winter fylleth” perchè si pensava che in questo mese ( fylleth ) incominciasse l’inverno.
Giorni da ricordare:
4 ottobre San Francesco d’Assisi
15 ottobre Santa Teresa D’Avila
18 ottobre San Luca
Detti del mese
” Al primo di marzo i corvi cominciano a cercare, al primo di aprile stanno immobili sui rami, al primo di maggio sono già volati via, perchè ritornano furtivamente con Ottobre pioggia e vento.”
”Un buon ottobre e un buon vento, crescon le ghiande, e il maiale è contento”.
”Se in ottobre il tuo campo vangherai ricchezza dal terreno acquisterai”.
L’angolo della poesia
Mi piace guardare gli alberi
in autunno.
Osservare le foglie di un colore
che va dal rossiccio al marrone,
al giallo verde.
Foglie tremule,
che cadono
sospinte dal vento,
delicatamente,
a tappezzare asfalti grigi,
piatti,
informi.
E intravedere tra le fronde
uccelli canterini,
che svolazzano
da un ramo all’altro
prima di allontanarsi
a cercare luoghi più caldi.
Autunno,
stagione incantevole,
dai caldi colori ambrati.
Isabella Scotti
dal mio libro ”Miscellanea- Visioni e palpiti del cuore-
pensieri nascosti sotto forma di parola”
Le campanule indugiano sulle zolle.
Che contornano il recinto dell’ovile, e nei boschi
Appare una seconda fioritura,
Fiori dai tenui colori, fiori senza profumo,
Ma frutti, non bocci, formano la ghirlanda boscosa
Che racchiude il ciglio dell’autunno. Bacche vermiglie
Ora ammantano il biancospino quasi spoglio, si piega
Il rovo sotto il suo nero peso; dal nocciolo pendono
Rami bruni fino a sfiorare il torrente gonfio
Che sembra pronto a superare gli argini
Coperti di foglie. Spesso, fermo come una statua
La mente vuota, osservo l’acqua
E inseguo con occhi sognanti vortici spumosi, folti
Di rami di sorbo o di fuscelli trascinati
Dalla rapida e vertiginosa corrente.
Grahame
Calma e luce pacata sulla grande piana
Che si estende coi suoi recessi autunnali;
E fattorie affollate e torri in declino,
Per mescolarsi con l’ondoso oceano.
Tennyson
Poi venne Ottobre, carico di gioiosa allegrezza.
Spenser
Ora il fuoco d’autunno brucia lento lungo i boschi,
E giorno dopo giorno le foglie cadono e s’impoltigliano
E notte dopo notte il vento minaccioso geme
Nelle serrature, e racconta di campi vuoti,
Di montane solitudini, di ondate ampie e cupe.
Ora si sente la potenza della malinconia,
Più tenera nei suoi umori d’ogni gioia
Che elargisce l’indulgente estate.
William Allingham
Cari amici con questo post ho chiuso il cerchio dei dodici mesi dell’anno avendo cominciato a novembre 2013. Spero di avervi regalato momenti piacevoli, a me è piaciuto cominciare ogni mese così. Vi abbraccio . Isabella
”Il nome di questo mese deriva da una parola greca che significa ”apertura”. In molti paesi d’Europa il primo aprile, è da tempo, il giorno dedicato alle usanze scherzose, delle quali però ancora non si conosce con certezza l’origine. In Inghilterra questo è detto il giorno dello ”scherzo d’aprile”. In Scozia si dice che è il giorno della ”caccia al merlo”, mentre in Francia come in Italia è il giorno del ”pesce d’aprile”.
DETTI DEL MESE
”In Aprile il tempo piange e ride insieme”
”Quando in Aprile il corno suona per il fieno e per il grano è stagione buona”
”In Aprile un’alluvione porta via la rana e i suoi ranocchietti”
L’angolo della poesia
ALLA PRIMULA
Di tutte le gioie della primavera la più bella è
Di nuovo bere il tuo respiro,
o più fresco dei fiori.
La campanula illumina la macchia
Il ranuncolo copre la valle,
Ma la tua franca bellezza sovrasta
Nei campi aperti
L’erba novella, per aprirsi al bacio
Del sole, del vento, e della pioggia
Donando l’essenza di primavera con quelle gocce rosse
Che tinsero il seno di Imogene.
Cosparsa di lentiggini sei come la fanciulla
che s’inginocchia e strappa
il tuo stelo robusto;
E si riempie dell’oro tuo puro
Il grembo dal niveo grembiule,
Bianco tesoro di ricchezza non detta,
E abilmente raccoglie
In ampia profusione
Un globo regale
E per scettro si prende
Quel fiore che più alta la testa tiene
Nell’orgogliosa forza della linfa d’Aprile.
Mio primo amore tra i fiori, com’è bello
Posar la faccia bruciata dal sole
Su un’erba così ricca,
Da fare smorta la parola ”verde”,
E stringer in un solo abbraccio
Le teste raggruppate dei fiori da me colti,
E baciare le pure
Calde labbra di quelle adunate sorelle,
O nel mezzo del loro dorato rossore,
Racchiudere
L’aureo rossore di una primula regina
Che regnò solitaria in altezzosa grazia.
Alfred Hayes
Dedicata alla cara amica Primula
PASSEGGIATA
Fermiamoci là
accanto alle ginestre in fiore.
Voglio
sentirne il profumo.
Poi
continueremo
lungo quel sentiero
tenendoci per mano,
ma in silenzio,
lasciando che siano
i nostri cuori
a parlare,
finchè,
estraniati dal mondo
le nostre labbra
tremanti,
si uniranno
in un dolce
tenero bacio.
Isabella Scotti
UN CANTO DI SALUTO
Venite avanti, fiori ! -sulla collina e sul prato,
Un soffio di dolezza gioca col mare
E tra i sorrisi e le lacrime della tenera primavera,
Su rami gocciolanti ho sentito il tordo cantare:
Voi calici e stelle che coprite la bella verde campagna,
Voi ali d’oro che le spinose ginestre procurano,
Voi malinconiche campanule nate per feste purpuree,
Voi biancolattee gemme di biancospino dell’ammantante rovo,
Voi gemme di viola e gemme di zaffiro blu,
Languidi, avvampanti anemoni e timida combriccola d’elfi
D’ogni muro diroccato- venite fuori ! – e gettate,
Intorno a me spargete la vostra primavera, mentre io canto.
E. M. Holden
Che finalmente la primavera ci sorrida regalandoci giornate piene di sole. Un abbraccio a tutti coloro che passeranno di qua.