Sabato sono stata, come annunciato, al matrimonio di mia nipote Cristina. Una cerimonia molto bella, semplice, svoltasi nella basilica di San Giorgio al Velabro a Roma. Un luogo antico di culto cattolico, costruita nel IX sec. che sorge nei pressi del cosiddetto Arco di Giano immediatamente accanto all’Arco degli Argentari, non lontano dal luogo in cui la leggenda colloca il ritrovamento dei gemelli Romolo e Remo da parte della lupa. Le sue origini per quanto non molto note, sembrano comunque risalire al VI sec. Il culto di San Giorgio sembra debba attribuirsi all’iniziativa di Papa Zaccaria di trasferire dalla Cappadocia, la testa del santo proprio in questa basilica ( metà dell’VIII sec. ). L’appellattivo in Velabro, anche nella variante al Velabro, proviene dalla località paludosa dove la basilica fu eretta detta appunto dai Romani ”Velabrum” etimologia che nel Medioevo fu arbitrariamente cambiata in ”vellum aureum”. Questo per la chiesa. Per quanto riguarda la location è stata scelta Villa dei Quintili sull’Appia antica dove Carlo Verdone girò il suo film ”Compagni di scuola”. Semplicemente un incanto. Un matrimonio capirete, solo da ricordare. Ma vi starete chiedendo, dov’è la sorpresa? Eccola qua. Mia nipote mi aveva chiesto mesi fa di scriverle per il matrimonio due o tre poesie che poi avrebbe utilizzato in qualche modo ma senza dirmi come. La sorpresa è stata quindi grande quando aprendo il libretto della cerimonia, ho trovato in prima pagina una delle mie poesie che le avevo dedicato. Un atto che non era assolutamente dovuto e che ho molto apprezzato. Con i miei auguri che le rinnovo ancora, la ringrazio ancora tanto per l’emozione che mi ha dato.
Fonte: per la basilica da Wikipendia