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Era  

un   giardino  

fiorito  

la   mia   vita.  

Ogni   giorno  

passeggiavo  

felice  

tra   i   fiori,  

schivando  

la   tristezza.  

Tutto  

era   luce,

non   c’erano

ombre.

   Ma

poi   arrivò

la   neve,

tutta   insieme,

che   mentre

scende

non   fa   paura,

anzi ,

è   così   bella.

Si   allunga

la   mano,

aspettando

che   i   candidi

fiocchi

vi   si   posino,

lievi

come   batuffoli.

Arrivò

la   neve  

sì,

ma   non

da   sola.

Si   portò   dietro ,

anche 

un   gelo

antico ,

che   mi   pervase

tutta.

Ogni   fiore

sparì

sotto   quel

bianco   manto.

Nulla

restò

del   profumo

di   quel   giardino.

Ora ,

sto   aspettando

il   disgelo,

ma   c’ è

una    così

vaga

tristezza

nel   mio

cuore ,

che   quel   vento

gelido

ha   portato,

che   mai   più  ,

ne   sono   sicura  ,

camminerò

tra   i   fiori

felice.

Una   parentesi

quella,

inevitabilmente

chiusa

per   sempre.

 

 

Isabella  Scotti   febbraio   2021

testo  :   copyright   legge   22   aprile   1941   n°   633

Oggi   son   già   sei   mesi   che   Ricky   non   c’è   più.   Il   tempo   corre   veloce  ,   il   dolore   rimane   e   fa   male

 

 

 


 Ho  visitato  Budapest,  di  maggio.

Una  città  piacevole

da  vivere

passeggiando

lungo  il  Danubio,

respirando  un’aria 

antica,

e  trovando

ad  ogni  passo

tracce

di  un  tempo

lontano

ancora  vivo.

Ho  attraversato

i  suoi  ponti

ricchi  di  storia

e  fascino,

mi  sono  seduta

ai  tavolini  di  bar

pieni  di  gente.

Poi,

per  caso,

ho  vissuto

un  piacere  improvviso,

quello  di  trovarmi

camminando,

davanti  al  monumento

de  ”I  ragazzi  della  via  Pal”.

E’  stato  come  tornare

indietro  nel  tempo,

risentire  tra

le  mie  mani,

il  libro

letto  da  ragazza.

E

subito,

quasi  per  miracolo,

ho  visto

quelle  statue

prendere  vita

davanti  a  me

e  mettersi

a  giocare  con  le  biglie  di  vetro

colorate,

così  come  nel  libro.

Emozioni  forti

che  si  sono

straordinariamente

aggiunte

ad  un  mare  di  ricordi…

Ricordi

di  un  mondo

dove

a  regnare  erano

la  fantasia ,   la  creatività

e  l’accontentarsi  di  poco.

meraviglia…

nel  ricordare,

una  dolce  tenerezza.

improvvisa,

ha  magicamente

invaso 

il  mio  cuore.

In   un  attimo.

Grazie  Budapest.

 

 

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Nono mese dell’antico anno romano,che cominciava con marzo. Si riteneva che l’undici di novembre segnasse l’inizio dell’inverno. Gli Anglosassoni lo chiamavano”  Blot-monath”( mese del sangue), nome derivante forse dal fatto che a San Martino si uccideva il bestiame per preparare la carne da mangiare durante l’inverno.

da  Enciclopedia  Britannica

Detti

”Quando Novembre la frusta brandisce ,è meglio se dal porto la nave non esce.”

”Se il ghiaccio a Novembre l’anatra sostiene ,oltre a fango  e fanghiglia, altro più non viene”