Qui la guerra sembra aver costruito più di quanto abbia distrutto. La Strada Cadorna tra Romano d’Ezzelino e Cima Grappa ne è un buon esempio. Fu portata a termine nei primi giorni di ottobre del 1917, e nonostante i tempi rapidi (eccezionali, se si pensa che si dovette solcare il monte con una serie di tornanti e perforare pareti di roccia viva) venne realizzata così bene da costituire ancora oggi la principale via di accesso dalla pianura. Non passeranno nemmeno poche settimane dalla sua inaugurazione che sulla cima del Grappa (o, meglio, sotto la cima) verranno iniziati i cantieri di quel labirinto sotterraneo noto come «Galleria Vittorio Emanuele». Scavato in tutta fretta nell’autunno 1917 quando sembrava che l’esercito italiano fosse davvero un naufrago in procinto di annegare, il sistema fortificato del Grappa, con i suoi cinque chilometri interamente scavati dentro la montagna, era in grado di ospitare fino a 15mila uomini ed era protetto da decine di mitragliatrici e da un centinaio di pezzi di artiglieria. Un’intricata fortezza invisibile e temibile. E ancora oggi, per chi si avventuri nei suoi corridoi, un’esperienza fondamentale per comprendere la realtà di una guerra per la cui vittoria l’Italia deve ringraziare molto di più funzionari, tecnici e ingegneri che poeti, politici e generali.
Ma il segno della memoria per eccellenza è il Sacrario del Grappa, il cui mastodontico profilo, visibile a chilometri di distanza, ricopre (e per certi versi completa) l’immagine di un monte assorbito completamente dal suo ruolo simbolico. Quando venne inaugurato, il 22 settembre 1935, era un inno alla grandezza eroica della nuova Italia fascista, uscita più grande e più forte dalla lunga prova della guerra. I suoi cinque colossali gradoni a cerchi concentrici, in cui erano stati collocati i loculi con i resti dei caduti, avvolgevano la cima del monte ricordando nemmeno troppo vagamente una fortezza, e la Via Eroica, che conduce al sovrastante “Portale di Roma” correndo tra 14 cippi in pietra ognuno dedicato ad una delle battaglie combattute nei dintorni, era un itinerario mentale e simbolico che doveva trasmettere al moderno pellegrino l’orgoglio per le grandi vittorie. Seguendo il cammino obbligato dal basso verso l’alto, i visitatori venivano (e vengono) coinvolti in un’ideale ascensione dalle tombe (primi quattro livelli) al cielo aperto (ultimo livello e cima della montagna), dalla morte alla gloria. E per non lasciare adito a dubbi sul significato bellicoso e trionfale del monumento, il giorno dell’inaugurazione le autorità e la folla giunta dalla pianura vennero accolti da due statue ciclopiche: un fante di guardia, alto oltre tre metri, sovrastato e quasi vegliato da una gigantesca statua (dodici metri) che avrebbe dovuto rappresentare «l’Italia fascista». Le due statue scomparvero subito dopo l’inaugurazione e non vennero mai più ritrovate, un’ottima rappresentazione della disciplina e del furore guerriero degli italiani dell’epoca.

 Il corpo centrale del monumento, dove sono custoditi i resti mortali di 12615 Caduti, di cui 10332 ignoti, è costituito da cinque gironi concentrici, ciascuno alto quattro metri e circoscritto da un ripiano circolare largo dieci. Le spoglie dei Caduti identificati sono disposte in ordine alfabetico e custodite in loculi individuali, coperti da lastre di bronzo. Quelle dei 10332 ignoti sono raccolte in urne comuni più grandi, che si alternano alle tombe singole. Sulla sommità del monumento sorge un sacello, Santuario della Madonnina del Grappa.

Tra il 4° e il 5° girone, in posizione centrale, c’ è  la tomba del generale Giardino, che prima di morire aveva espresso la sua volontà di essere sepolto lassù tra i suoi soldati. La Madonnina del Grappa, benedetta dal cardinale Sarto, poi Papa Pio X. Ora è meta di devoto pellegrinaggio la prima domenica di Agosto. Il portale Roma che sorge al termine della via Eroica è stato progettato e costruito dall’architetto Alessandro Limongelli. Sopra al portale Roma è stato ricavato un osservatorio dal quale è possibile osservare l’ampio panorama circostante e i punti di maggiore interesse storico. Nel settore a nord-est del Portale Roma, sono state riunite le spoglie di 10295 caduti austro-ungarici.

tratto   da   vari   siti   sul  Monte Grappa