Son Dolomiti
imbiancate di neve
magiche vette –
vento increspa mare
laguna soffre freddo
Isabella Scotti novembre 2020
testo : copyright legge 22 aprile 1941 n° 633
” Nessuna città è sorta dal nulla; ma a Venezia, non soltanto le piazze e le strade sono stati, come dovunque, costruiti dalle mani dell’ uomo: è il terreno stesso, su cui queste forme s’ innalzano, che è stato fatto dall’ uomo . Prima di costruirsi le strade e le case, i veneziani han dovuto fissare, ancorare il suolo ; consolidare con palafitte il fondo sommerso e sfuggente delle isole ; innalzare e rincalzare le rive contro le maree ; imporre ai canali deflussi non rovinosi. Infine : costruire la base stessa necessaria all’ affermazione della loro volontà di sopravvivere e di dare alla loro vita una forma e un destino.
Il carattere ” artificiale ” di Venezia non è dunque che la manifestazione di quel che è : opera dell’ uomo ; opera d’ arte. Ma, sebbene in diversa e in minor misura, anche per Venezia esiste uno spazio dato, una natura, una condizione preartistica. Soltanto la natura veneziana non è di monti o masse d’ alberi. E’ di acqua e di aria : cioè di elementi puri, quasi immateriali : non plastici, ma di colore. L ‘ immagine della città sboccia tra l’ aria e l’ acqua ; s’ innesta sulla linea di collimazione tra aria e acqua, illimitate come ” dimensioni ” : puri valori qualitativi, che evidentemente non possono essere dominati e composti che nell’ ordine del tempo.
Quel che mancava, alla forma nascente di Venezia, era precisamente il limite spaziale : il punto di riferimento. In relazione ad una morfologia artistica, tanto la distesa del mare, quanto la distesa del cielo, non sono che superfici, quasi assolute, di colore : indeterminabili con formule geometriche, inesprimibili con la sintassi prospettica, sottratte alle leggi classiche della composizione.
Non c’ è dunque da meravigliarsi dunque, se l’ arte veneziana, e Venezia stessa, sono fin dalle origini orientate verso una sintassi antigeometrica, antiprospettica – o, a dir meglio, verso un linguaggio composto a grado di una geometria provvisoria e speciosa, che moltiplica, intreccia, decompone, ricostruisce, e lascia infine allo sguardo, su campi d’ oro e d’ azzurro, solo le macchie mobili e felici d’ un canto di colore senza fine . ”
Da ” Introduzione a Venezia ” TCI – 1963 , di Sergio Bettini
La tua foto caro Marco è bellissima. Grazie , mi hai fatto tornare alla mente luoghi ai quali sono molto legata.
ilmestieredileggereblog
Bei versi e bella foto!! un piacere leggervi
tachimio
Grazie carissima. Una suggestione quella foto. Grazie davvero anche a Marco. A te cara Pina il mio abbraccio. e …buonanotte. Isabella
ilmestieredileggereblog
Serena notte, carissimi
tachimio
Grazie anche a te
fulvialuna1
Deliziosa!
tachimio
Grazie cara Paola. Un sorriso
wwayne
Vicino a Venezia c’è la splendida Udine: l’hai mai visitata?
tachimio
Purtroppo no. E’ mancata l’ occasione e mi dispiace perché mi hanno detto che vale una visita. E tu la conosci?
wwayne
Ci sono stato una volta sola, ma ne sono rimasto folgorato. E’ il posto più bello d’Italia insieme a Isernia, lo dico da toscano e da viaggiatore che ha esplorato il nostro paese in lungo e in largo.
Colgo l’occasione per dirti che ho pubblicato un nuovo post, in cui racconto uno dei momenti più felici della mia vita… spero che ti piaccia! 🙂
tachimio
Grazie .Passo questa sera, ora ho un attimo da fare. Sarò da te con molto piacere. Isabella
recensioni53
E’ veramente molto nteressante questa descrizione dell’architettura veneziana!!
tachimio
Grazie , è piaciuta molto anche a me. Buonanotte. e un sorriso. Isabella
recensioni53
🌹🌹