All’ alba del XII secolo, l’ ordine monastico cluniacense raggiunge il suo apogeo e vanta potenza, gloria, ricchezza. Un monaco, Robert de Molesme, reagisce a tutto ciò e decide così di tornare alla rigida Regola di San Benedetto, redatta verso il 534; la regola raccomanda l’ umiltà, la povertà nonché il giusto equilibrio tra lavoro manuale e preghiera.
Nel 1098 il 21 marzo, in una località abbastanza fangosa ma piena di cespugli di rose selvatiche sparse, egli fonda il monastero di Citeaux, presso Digione, che dà il suo nome al nuovo ordine . Ma Robert de Molesme non fu l’ unico ideatore del ” sistema cistercense ”. Con lui contribuirono alla gestazione dell’ idea, anche due altri personaggi importanti, Alberico ( in francese Aubry ), considerato il secondo abate di Citeaux ( la madre di tutte le abbazie cistercensi ) dal 1099 al 1108 , e Etienne Harding che divenne terzo abate dal 1109 al 1133. Fu proprio quest’ ultimo a codificare la regola cistercense.
Tra il 1113 ed il 1115, da Citeaux si passerà alla fondazione delle sue prime ” quattro figlie” , le abbazie di La Ferté , Pontigny, Morimond e Clairvaux. Sotto l’ abate Bernardo di Chiaravalle, che ripristina con vigore e convinzione la Regola di San Benedetto, dal 1115 al 1153 , Clairvaux diventa il centro dell’ Ordine Cistercense che si diffonde in tutta L’ Europa.
Bernardo di Chiaravalle, attaccando con violenza il fasto di Cluny indica il vero cammino come quello della povertà e del rigore. Solo il lavoro e la preghiera devono motivare i cistercensi , denominati allora i ” monaci bianchi ”. Nel 1153, alla morte di San Bernardo, Clairvaux annovera più di 160 monaci, mentre la nuova famiglia cistercense è composta da circa 350 abbazie.
Con le sue ” sorelle ” , Silvacane e Sénanque, l’ abbazia di Thoronet, è una delle tre abbazie cistercensi della Provenza. Nel 1136, un gruppo di monaci lascia l’ abbazia di Mazan en Ardèche fondata nel XII secolo, per fondare un monastero che costruiranno 15 anni dopo vicino a Lorgues, in un luogo boschivo tra il gomito di un piccolo fiume ed una sorgente. La costruzione inizia nel 1160 e prosegue fino al 1230. All’ inizio del XIII secolo, il monastero ospita una ventina di monaci e una decina di conversi. Questi ultimi erano incaricati dei lavori manuali e non erano ammessi nella sala capitolare, dove tutte le mattine i monaci si riunivano per leggere un capitolo della regola di San Benedetto e per trattare anche questioni della vita comunitaria, e dove si eleggeva anche il padre abate. Non intervenivano quindi nelle decisioni più importanti. Da qui l’ espressione ” non avere voce in capitolo ”.
foto personale Andrea Romani
Al piano superiore, dove porta questa scala c’era il dormitorio. Davanti ad ogni finestra dormiva un monaco. L’ area dei pagliericci è delimitata da una lastricatura in pietra. Ecco qui sotto il dormitorio
foto personale Andrea Romani
La chiesa si impone, con la sua facciata occidentale, per la semplicità accentuata dalla disposizione delle pietre. Come a Sénanque, il portale centrale è assente perché la chiesa non era aperta ai fedeli. Soltanto due porte laterali danno sulle navate laterali, quella dei conversi a sinistra, quella dei monaci a destra.
Foto personale Andrea Romani
Entrata
foto personale Andrea Romani
All’ interno la navata con volta a botte spezzata, comporta tre campate ( spazio risultante dall’ intersezione degli archi longitudinali con quelli trasversali – treccani ). Il coro termina in abside a volta a semicatino , formante cioè la metà di una cupola, con tre finestre a tutto sesto ( a semicerchio ) che simboleggiano la Trinità. L’ assenza di decorazioni sottolinea la purezza delle forme. Gli uffici cantati, officiati qui per l’ acustica eccezionale, ritmavano la vita spirituale dei monaci. Nell’ abside della chiesa si trova il cimitero dei monaci che venivano qui portati passando per la porta dei morti. La severa regola di povertà dell’ ordine, imponeva che i monaci fossero sepolti in un sudario bianco, senza bara né lapide.
foto personale Andrea Romani
Qui sotto scavato nel muro sud della chiesa, è visibile uno dei rari arcosoli
di Provenza. ( Dicesi arcosolio nicchia allestita nei muri delle chiese e destinata alle sepolture )
foto personale Andrea Romani
Lo spazio esterno come può si vedere è ricco di vegetazione e la pace e il silenzio sono qui sovrani
foto personale Andrea Romani
un luogo dove raccogliersi lontano dal mondo e riflettere riappropriandosi di se stessi
foto personale Andrea Romani
foto personale Andrea Romani
Questo è l’ antico edificio dei conversi
foto personale Andrea Romani
E questo è il chiostro, cuore del monastero, che collega la chiesa agli edifici della vita comunitaria. Lo spessore dei muri conferisce all’ insieme una rara austerità
foto personale Andrea Romani
Qui sotto il parlatorio, passaggio tra il chiostro e il giardino esterno, unico luogo dove i monaci potevano parlare. Qui si dividevano i compiti prima di andare a lavorare i campi.
foto personale Andrea Romani
foto personale Andrea Romani
All’ interno del chiostro questo padiglione esagonale dove si trova una bella fontana o lavabo dove i monaci si lavavano
foto personale Andrea Romani
Foto personale Andrea Romani
Questo sopra uno scorcio della dispensa, dove i monaci producevano olio d’ oliva e vino, principali risorse dell’ abbazia.
Vista dall’ esterno
esterno dell’ abbazia
due turisti fanno una breve sosta ammirando il luogo e l’ abbazia
giardino del chiostro foto personale Andrea Romani
Granaio delle decime Foto personale Andrea Romani
Foto personale Andrea Romani
L’ abbazia del Thoronet esprime l’ essenza stessa dell’ arte cistercense, fatta di povertà estrema, purezza delle linee, semplicità dei volumi, essenzialmente dettati dall’ organizzazione della vita comunitaria. Per questa ragione ha ispirato generazioni di architetti, come testimonia Fernand Pouillon
nel romanzo ” Les Pierres sauvage ”. Con l’iniziativa ” Les lecon du Thoronet ”, ogni anno, un grande architetto contemporaneo, ( Eduardo Souto De Moura , Patrick Berger…) è invitato a compiere una riflessione sugli edifici e a realizzare un intervento reversibile.
Centre Des Monuments Nationaux – Abbaye du Thoronet
🌸 Rosa Andronaco 🌸
dicembre 9, 2019 alle 11:08 am
🎅 B❄U☃O❄N☃G❄I☃O❄R☃N❄O 🎅
tachimio
dicembre 9, 2019 alle 11:09 am
Abbraccio grande grande . Grazie cara amica Isabella
gianpiccoli
dicembre 9, 2019 alle 12:31 PM
Ovviamente, data la relativa vicinanza le ho visitate tutte e tre.
Ero rimasto stupito da due particolari architettonici.
Le mura perimetrali sono svasate verso il soffitto, all’interno,ed al contrario all’esterno, così da raggiungere
equilibrio zero, quello che normalmente viene raggiunto con poderosi contrafforti.
Altro particolare è la struttura romanica, ma con gli archi a chiave di volta di forma acuta, quasi un accenno al gotico. Che incominciava a prender piede nel nord della Francia.(Amienne ,forse fu la prima cattedrale gotica)
Il viaggio in Provenza merita un paio di settimane intense, magari quando fiorisce la lavanda.
Un abbraccio
Giancarlo
tachimio
dicembre 9, 2019 alle 12:37 PM
Hai ragione caro Giancarlo, soprattutto per poter scoprire tali bellezze. Gioielli di un tempo che fu, dal fascino intramontabile. Grazie come sempre. Un grande abbraccio. Isabella
tachimio
dicembre 9, 2019 alle 12:41 PM
Dimenticavo. Anche noi viste tutte e tre ” le sorelle”. Baci
loredana
dicembre 9, 2019 alle 6:44 PM
Luogo affascinante ed evocativo. Bellissime immagini, cara Isabella. Bacioni e buona serata.
Loredana
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:09 PM
Cara Lori perdonami ma ho in questo periodo un po’ di problemi familiari. Pubblico per voi ma poi sono costretta a latitare. Mi dispiace. Baci. Isabella
loredana
dicembre 11, 2019 alle 3:15 PM
No problem… ❤️ Bacioni anche a te.
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 6:02 PM
Grazie mille cara Lori. Un abbraccio
newwhitebear
dicembre 9, 2019 alle 7:32 PM
belle le foto e ottime le descrizioni.
O.T. nella sala capitolare si tenevano anche le confessioni pubbliche dei monaci.
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:11 PM
Grazie per questa tua aggiunta. E chiedo scusa per il ritardo della risposta ma un po’ di problemi m’ impediscono lo star qui come vorrei. Bacione. Isabnella
newwhitebear
dicembre 11, 2019 alle 2:13 PM
Nessun problema, cara Isabella.
Sereno pomeriggio con bacino
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:14 PM
Grazie caro
newwhitebear
dicembre 11, 2019 alle 2:15 PM
un sorriso
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:15 PM
A te il mio
LuxOr
dicembre 10, 2019 alle 12:06 am
Bellissime foto di luoghi meravigliosi che meritano una visita, senza dubbio. Un caro saluto.
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:24 PM
Nella fretta, son giorni convulsi, non ti ho dedicato come volevo il post. Perdonami. Ma magari lo farò mettendo un’ aggiunta appena possibile. Ti abbraccio forte. Isabella
LuxOr
dicembre 11, 2019 alle 10:30 PM
E di cosa dovrei perdonarti? Ci mancherebbe. Anch’io come avrai notato non frequento assiduamente il web e spesso non passo a lasciare commenti. Un abbraccio a te 😊
tachimio
dicembre 13, 2019 alle 6:05 PM
Sei un tesoro. Baci. Isabella
LuxOr
dicembre 13, 2019 alle 11:42 PM
Buonanotte, carissima.
tachimio
dicembre 14, 2019 alle 2:20 PM
Buon pomeriggio carissimo. isabella
LuxOr
dicembre 14, 2019 alle 11:12 PM
😊
tachimio
dicembre 15, 2019 alle 5:14 PM
Ciao Luciano
Nicoletta De Matthaeis
dicembre 10, 2019 alle 7:06 am
Bellissimo posto. Simpatici quei due turisti…..
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:26 PM
Si un posto magico da visitare mia cara amica. Eh, eh hai visto quei due? Forti vero ? Bacioni cara e a presto appena possibile. Baci. Isabella
recensioni53
dicembre 11, 2019 alle 6:15 am
Si belle fotografie di posti incantevoli
tachimio
dicembre 11, 2019 alle 2:27 PM
Decisamente. Grazie e a risentirci presto ( appena possibile ). Isabella
recensioni53
dicembre 11, 2019 alle 2:48 PM
🌻🌻
fulvialuna1
dicembre 17, 2019 alle 10:23 PM
Imponente.