Di nuovo stupita, debbo ringraziare per tre nomination.
Franca (http://lemieemozioniinimmagini.wordpress.com// ), Maria ( http://nonsoloparole.wordpress.com//) e Federica ( http://ninjalaspia.wordpress.com// mi hanno nominata per il BOOK NOMINATION, premio che a dire il vero accetto volentieri perchè mi fa sentire importante anche se poi effettivamente non lo sono mica, ricordatevelo. Comunque tornando a noi è un premio che non ha domande a cui rispondere( meno male dico io). L’unica cosa nominare altri cinque blogger e riportare la pagina di un libro letto. Voglio dire una cosa a riguardo. Il libro da me scelto è un libro letto molto tempo fa, verso la fine degli anni 80 ed è un libro di Mario Tobino ( 1910 – 1991) che oltre che essere stato scrittore, poeta, era anche un famoso psichiatra. Scrisse questo libro quando ormai era prossimo alla pensione. Il titolo è ”Gli ultimi giorni di Magliano”. Un libro dove racconta la sua esperienza di medico vicino ai malati di mente nel manicomio di Lucca e dove parla anche molto della legge 180 sulla chiusura dei manicomi. E’ proprio a testimonianza di ciò che riporto un brano che ritengo, almeno dal mio punto di vista, importante e indicativo se rapportato alle tante situazioni che quotidianamente ci vengono offerte dai media. Con ciò, anche se a malincuore, consapevole di fare torto a qualcuno, nomino oggi cinque blogger ai quali dedico questo premio.
http://Signorasinasce.wordpress.com//
http://Tra Sottosuolo E Sole. wordpress.com//
http://Vivere per Amare.wordpress.com//
http://Tuttolandia.wordpress.com//
http://viaggioperviandantipazienti.wordpress.com//
Ecco ora il brano da cui prendo gli stralci più, a mio giudizio, importanti :
”…La legge ha già un numero : 180, una data: 13 – 5 -1978.
In sostanza stabilisce, impone che i manicomi siano aboliti, come il dionisiaco e il diavolesco della follia non esistesse. La follia è una malattia qualsiasi, come il morbillo, la difterite.
Se qualcuno, occasionalmente, ha manifestazioni ”diverse” prima deve essere curato fuori, lontano dall’ospedale psichiatrico, che è infetto, curato in ambulatori di Igiene Mentale che saranno situati sparsi nei diversi punti del territorio. Se poi capita che un diverso, un matto, diventa acuto,è pericoloso, necessita che sia ricoverato,allora sorgono due casi. Il diverso rifiuta il ricovero, grida che non è matto, non vuole entrare in nessun reparto. Invece il medico certifica che è un acuto e necessita che sia ricoverato. A questo punto il sindaco, dopo aver preso conoscenza del o dei certificati , dispone il ricovero ”obbligatorio”, che non dovrà durare più di sette giorni, salvo proroga. E dove sarà curato questo diverso che rifiuta le cure? Mai più in un manicomio, ma in un servizio psichiatrico, in un piccolo reparto che sarà istituito,- e sembra che la legge sia decisa su questo punto- lontanissimo dal manicomio, e distante anche da quel reparto neurologico che può esserci in un ospedale civile. Ed ora viene il bello.
Questo nuovo reparto, chiamato Servizio Psichiatrico, non può avere più di 15 letti. E se arriva un sedicesimo matto? Impossibile, la legge lo vieta, solo 15.
Ed ecco il secondo caso.
Un diverso è divenuto acuto e necessita di ricovero ma questo, all’opposto dell’altro che lo rifiutava, accetta il ricovero, è volontario, è lui stesso a domandare di essere curato. Allora, in questo secondo caso, il diverso sarà accolto – anche questa è buona! – nelle normali corsie di un ospedale civile, in uno dei tanti reparti di medicina interna, ortopedia, chirurgia, otorinolaringoiatria, eccetera.
Infatti la follia non c’è , non esiste l’aggressività il furore e tutto l’altro corteo di sintomi. Quella diversità è come un mal di gola, meno di un’appendicite, una cura di sette giorni o poco più. Il diverso ritorni in società, si riinserisca, insomma ritorni a casa sua, in famiglia, tra i fratellini, il nonno, la nonna. Incredibile! Oggi non esistono più le famiglie patriarcali, le grandi case, i domestici, i vicini che volentieri danno una mano. Lo stragrande numero di persone vive negli alveari delle grandi città; l’inquilino di sotto è svegliato di notte dallo sciacquone dell’inquilino soprastante; l’inquilino di destra deve sorbirsi tutta la lite che tra marito e moglie spesso si sdipana nell’appartamento contiguo. Ed è qui che si immette, si inserisce uno schizofrenico,il quale può agitarsi, spaccare tutto, urlare oppure serrarsi in un mutismo minaccioso di qualsiasi imprevedibile azione. Come possibile uno schizofrenico, di quelli schietti,, in una cella di alveare dalla quale inoltre gli è facile fuggire? E se, con un gelido sorriso, si esibirà in splendide oscenità, in estreme impudicizie? E i malinconici, che adorano la morte? che d’improvviso si precipitano nel suo pozzo? mentre nelle stanze accanto respirano gli ignari genitori e la giovane sorella sogna? Ma la legge sottointende: in questi casi interviene il servizio psichiatrico esterno, gli infermieri sparsi nel territorio. Dunque nelle case entrano degli estranei, degli sconosciuti; e già le case sono strette. E questi sconosciuti che fanno, come operano? Se usano in dosi massicce gli psicofarmaci, non è un’altra violenza? oppure, se si asserragliano intorno al letto del malato, lo contengono, non riproducono in piccolo un altro manicomio? In una metropoli, quanti di questi microscopici manicomi dovranno nascere? Quanto costeranno? Che cifre spropositate i cittadini dovranno versare per questa nuova cura della follia?…”
Sicuramente a distanza di anni qualcosa sarà cambiato, ci saranno state delle migliorie, ma secondo me il problema di fondo rimane e la cronaca spesso ce lo testimonia.
Ed ora una menzione speciale.
Questo premio è una rivalsa di alcuni ragazzi che hanno sfidato le nomination alcoliche con quelle letterarie, dimostrando di non essere prede della debolezza, ma protagonisti dell’altra faccia della medaglia, quella che non si lascia bruciare a nessun costo.
vittoriot75ge
Complimenti, soprattutto per la menzione speciale 🙂
tachimio
Grazie caro Vittorio
gianpiccoli
Grazie . Questo non lo aspettavo. Ho letto anch’io Tobino, quasi quasi lo riprendo,
Ora cosa devo fare? scusa, ma mi cogli completamente impreparato, non attraverso il momento migliore della mia vita……
Un grande abbraccio
tachimio
Semplicemente quello che ho fatto io. Se vuoi ti suggerisco qualcun altro da premiare che non ho ,anche se avrei voluto , nominare. Un abbraccio ( scherzavo per le nomine, oddio non tanto…)
Patrizia M.
Di Tobino ho letto Le libere donne di Magliano, sempre sulle storie vissute personalmente dall’autore in un manicomio femminile. Libro non facile, ma da leggere assolutamente anche questo. Molto incisivi i pezzi che hai tratto dal libro di Tobino, fanno riflettere e ci si chiede proprio se le cose sono veramente cambiate. Mah, io ho forti dubbi in merito, ma spero di sbagliarmi.
Complimenti per il premio e complimenti ai ragazzi ai quali hai dato la menzione Speciale.
Ciao, buona serata, Pat
lemieemozioniinimmaginieparole.
molto bello quello che hai scritto.
complimenti un bacio Franca..
fulvialuna1
Complimenti!
Ma mi hai nominato! Un vero onore. Grazie.
tachimio
Con tutti i libri da te” nominati” mi è sembrato il minimo.
Ma Bohème
Complimenti Isabella! Ottima la scelta di Tobino e di un problema purtroppo di difficile approccio.
Quoto assolutamente la menzione finale. Casualmente ho fatto un riferimento anch’io alla moda barbara delle Neck Nomination e alla risposta intelligente con la circolazione della cultura.
Un abbraccio e buona serata! 🙂
Primula
tachimio
Grazie carissima Primula. Un bacio. Isabella
Antonio Tomarchio
Un premio meritato, complimenti cara Isabella. Una buona notte.
tachimio
Buongiorno caro Antonio e grazie dei complimenti. Un abbraccione. Isabella
Signorasinasce
Grazie Isabella per avermi nominata e per riportato questo pezzo importante della letteratura italiana.
Conoscendomi sai che non replicherò la catena, più che altro per problemi di tempo oltre ad una difficoltà oggettiva a scegliere tra gli amici blogger, ma so anche che grazie alla conoscenza personale mi stimi abbastanza per perdonare la mia scelta di astensione.
Ti abbraccio forte… dolce nonna❤️❤️
Con affetto sincero
Stefania
tachimio
Per la nomina ho tenuto conto del fatto che sei una scrittrice. Chi meglio di te per tale premio? Per la catena non ti preoccupare assolutamente spesso nemmeno io l’ho continuata. Un bacio. Isabella
luna
Ma grazie per il premio carissima Isabella.
Lettura molto intensa e profonda mi appare dallo stralcio che hai riportato.
Un bacione.
Luna
tachimio
Decisamente, mettilo tra quelli che devi leggere. Un abbraccio
luna
Un abbraccio a te!
cordialdo
Ciao, Isabella. Complimenti vivissimi per il meritatissimo premio ricevuto e più ancora per i due brani citati che si riferiscono ad un momento importante per la società italiana, un momento di progresso sul cammino della civiltà. Buon pomeriggio. Un abbraccio. Osv.
tachimio
Buon pomeriggio caro Osvaldo e grazie Isabella