”Bevete solo i vini migliori. Bevete vini forti. Evitate
nel modo più assoluto le acquette e gli svaporati.
Evitate la feccia.”
”Trattato sul buon uso del vino” di Francois Rabelais (1494- 1553)”.
Ambros Bierce (1842-1914) scrittore, giornalista statunitense, parlava dell’astemio definendolo un” debole che cede alla tentazione di negarsi un piacere.” E un vecchio detto dice ”Giornata senza vino , giornata senza sole”. Tutto ciò per introdurre l’argomento che dall’ultimo post avevo promesso di trattare : il vino, ma quello francese. Eravamo rimasti in Provenza, per la precisione nel Vaucluse e proprio qui dalle rive del Rodano ai pendii del Luberon la lunga storia del vino si esprime attraverso i vari linguaggi del gusto e del colore. E la si scopre magicamente immergendosi in itinerari dove la vita genuina dei vignaioli rapisce e contagia. E il vino in queste zone è prima di tutto storia e poi piacere. Per capire allora l’importanza che assume questa bevanda in terra francese cominciamo con un pò di storia.
La valle del Rodano nata vari secoli fa dallo scontro tra il Massiccio centrale e le Alpi, è attraversata dal fiume omonimo che nasce nelle Alpi svizzere e sfocia nel Mediterraneo in terra francese nei pressi di Marsiglia. La regione si divide in due parti la valle settentrionale e quella meridionale. Nel nord già nel I sec. a. C il vigneto faceva concorrenza a quelli italiani. E’ di questo periodo la costruzione della città gallo-romana di Molard, la più importante cantina di vinificazione romana, fino ad oggi identificata nei pressi del Rodano a Donzère. In questo periodo si sviluppano anche le botteghe di anfore destinate al trasporto del vino e alle salse di pesce. Le scoperte archeologiche di terreni adatti alla coltivazione di vigneti, accompagnate a studi storici, provano che il vigneto ” rodaniano ” è di gran lunga anteriore ad altri e che i Romani nelle loro risalite lungo il fiume, furono capaci di dare ad esso impulso commerciale. La valle settentrionale produce vini più rossi che bianchi con una differenza basilare rispetto a quella meridionale, e cioè l’utilizzo di un solo tipo d’ uva . Nel sud prevale invece l’assemblaggio di più uve come nel caso di Chateauneuf- du-Pape dove addirittura possono essere utilizzate ben tredici tipi di uve diverse, sia rosse che bianche. Delle due aree la più celebre è quella settentrionale poichè qui si trovano due delle più grandi denominazioni dell’intera regione : Cote- Rotie e Hermitage. Proprio i vini di tale denominazione hanno consentito una maggiore riconoscibilità ai vini della valle del Rodano così da competere con quelli più blasonati della Borgogna e del Bordeaux. Quando nel medioevo i papi s’installarono ad Avignone apprezzando molto il buon vino e la zona, incoraggiarono la piantagione dei vigneti ed ecco quindi lo sviluppo sempre più ricco di questa bevanda fino ai giorni nostri . Lungo la valle ” le strade dei vini” sono indicate attraverso cartelli segnaletici : itinerario azzurro, indaco, seppia, malva, turchese e per ogni circuito sono proposte cantine qualificate da una a tre foglie di vite secondo la qualità dell’accoglienza e il livello di prestazioni offerte. Quest’anno con i nostri amici ci siamo recati in una di queste cantine, ubicata al centro di un’ area coltivata , dove un simpatico vignaiolo con barba e cappello in calzoni corti, ci ha accolto e accompagnati all’interno per offrirci dell’ottimo vino da degustazione. Sotto gli alberi della fattoria, in un grande capannone un altrettanto grande trattore per lavorare la vigna ed altri grossi utensili. La voglia di rimanere lì, lontano da tutto e tutti per rimanere immersi in una vita totalmente diversa da quella alla quale siamo abituati, dirò che era tanta. Anche perchè il vignaiolo sopra la cantina aveva la sua abitazione, pensate un pò che bellezza, lavoro e riposo insieme, una manna. Comunque per tornare al vino, beviamolo sì ma con moderazione, anche poco ma buono.
fonti varie , e alla corte di bacco.com
ombradiunsorriso
Beh, solitamente bevo vini italiani. Dalle mie parti si vinifica un ottimo Lagrein, però oggi ci siamo comperati una buona cassa di Beaujolais….
Poco ma buono, questo il nostro motto.
Un caro abbraccio
Loredana
tachimio
Bè anche noi beviamo buon vino italiano , a me piace molto ad esempio il Teroldego che bevvi la prima volta in una pensione di Colfosco in Val Badia. In realtà ne bevo molto poco perchè purtroppo divento subito molto allegra e mi viene da ridere senza troppo controllo. Ma un goccettino perchè no ? Un bacio .Isabella
orofiorentino
Ora mia cara Isabella ti faccio inorridire: sono del tutto astemia ! Comunque conosco bene i vini e quelli italiani sono fra i migliori. Bellissimo il tuo post. Bacio
tachimio
Come ho risposto ad altri amici anch’io sono” quasi ” astemia, ( un piccolo goccetto a volte lo prendo). Mal sopporto l’alcol : oltre a mettermi una risatella addosso continua mi fa sentire troppo caldo e non mi va. I vini sono comunque tutti buoni o italiani o francesi. Un bacio cara. Isabella
ombreflessuose
On the road del vino che amo molto. Mi lascia sapori e ricordi dei luoghi da te descritti.
Amo il piacere del buon vino e tra i miei preferti c’ è anche lo Chateauneuf du pape , ma certi nostri vini
sono insuperabili.
Alla Salute
Bacioni
Mistral
tachimio
Nel commento alle sette cose di te avevo lasciato in sospeso una risposta al tuo dire che ti piaceva il vino, proprio per questo post che stavo per pubblicare. Mi piace il tuo specificare on the road perchè è stato proprio così. Il mio è stato comunque solo un raccontare senza assolutamente voler sminuire i nostri vini che come dici tu a volte sono insuperabili. Buona giornata mia cara. Isabella
Leonardo Ricciardi
ma che bello !!
tachimio
Grazie caro amico e bentornato.Isabella
( dì un pò, hai sentito la nostra mancanza eh?)
Leonardo Ricciardi
sì… in realtà ogni tanto mi metto a leggere i post, anche se non sono ancora pronto per scriverne io.. ma ancora per poco.. E’ possibile che la frequenza dei miei aggiornamenti sia un po’ ridotta, io col computer ci lavoro, e, come ho già detto altre volte, vorrei evitare di trasformare questo hobby casalingo in una cosa troppo impegnativa. Buona domenica!
Michele
cin cin!
Un buon cibo e un buon vino, danno un piacere profondo e mai dimenticare che la vita è troppo breve per bere del vino cattivo 😉
tachimio
Esattamente e cin cin a te. Isabella
Michele
🙂
primula
Cara Isabella, con i tuoi racconti mi fai rivivere momenti bellissimi trascorsi in terra di Francia. Ottimo vino, stupendi e squisiti plateaux de fromages in Auvergne, in Bourgogne, (anzi dovrei forse rievocare un soggiorno in uno stupendo relais) in compagnia di cari amici. E come non accennare alla Vallée de la Loire?
Un buon cibo senza vino è come togliergli l’anima. Ovviamente senza eccedere.
Bel post Isabella.
Buona domenica carissima 🙂
Primula
tachimio
Cara Primula mi piace ricordare questi posti perchè anche noi abbiamo vissuto in terra di Francia momenti bellissimi. Ti dirò però che ancora non siamo riusciti per vari motivi a visitare nè l’Auvergne nè la Bourgogne nè la Valle della Loira visitata invece da mio figlio che ha scattato come al solito stupende foto. La Francia essendo una terra molto vasta offre grandi possibilità per viaggi indimenticabili.Spero di fare in quelle zone qualche puntatina al più presto. Buona domenica a te. A presto Isabella. Ps L’anno scorso Normandia e Bretagna on the road con mio marito. Una esperienza straordinaria.
primula
La Normandia e la Bretagna sono meravigliose. Anche Borgogna e Auvergne non ti deluderanno visto che ami molto la natura. Ti auguro un imminente viaggetto.
A presto.
Primula
tachimio
Me lo auguro proprio. Un bacio Isabella
tachimio
L’ha ribloggato su Isabella Scottie ha commentato:
Carissimi ecco a voi il seguito del precedente post. Ho pensato di ribloggarlo ravvicinato all’altro, per farvi rimanere ancora un pò col pensiero fisso a questa terra che adoro. Il prossimo tra qualche giorno. A tutti il mio sorriso. Isabella
rosarioboc (Sarino)
mi piacerebbe visitare la Camargue e magari bermi un buon “vin de sable” anche se i tuoi “provenzali” non sembrano per niente male. Bel post Isabella, atmosfera d’altri tempi. Ciao
tachimio
Carissimo Sarino la Camargue è terra bellissima , dal fascino particolare che mi ha conquistata. Ci tornerei ad occhi chiusi. Il vento, il mare , la natura , i fenicotteri rosa, i tori e tanto altro ancora. Prepara il viaggio e parti. Ti conquisterà come ha fatto con me. Un caro abbraccio. Isabella
newwhitebear
I romani furono grandi artefici del piacere e il vino non mancava dalle loro mense. Finchè l’approvigionamento dei vini francese fu regolare e a basso prezzo, loro lasciarono in pace i galli ma non appena cambio la tendenza iniziò l’assalto alla Gallia con Cesere.
Interessante pezzo ricco di notizie che non conoscevo.
Un sereno pomeriggio
Un abbraccio
Gian Paolo
tachimio
Sono felice ti abbia interessato. Un carissimo saluto amico mio caro. Buona giornata. Isabella
newwhitebear
Sereno pomeriggio
Gian Paolo
tachimio
Dolce sera. Isabella
newwhitebear
dolce sera