Ludwig van Beethoven era nato a Bonn il 17 dicembre 1770, al numero 55 della Bonngasse, in una casa dal soffitto con travi fradice e un giardinetto con edera e vite selvatica. La madre ,donna di umili origini, si chiamava Katherina Kerwerich .Figlia di un cuoco, vedova di un cameriere ,sposò Johann dal quale ebbe otto figli, di cui il primo, Ludwig,. morì quasi appena nato. Il secondo ereditò lo stesso nome del fratello diventando il grande che conosciamo , gli altri furono maschi, Carlo e Giovanni. Gli ultimi tre, una femmina e due maschi morirono giovani. Ora la madre, fu per Beethoven, colei che con la sua dolcezza rese i modi rozzi e pesanti del padre più sopportabili e all’interno della famiglia fece sempre in modo che tutti portassero rispetto a quell’uomo balzano e squattrinato. Bonn era allora una borgata di ottomila abitanti, importante sede episcopale, dominata da una cattedrale romanica maestosa come una fortezza, bagnata dal Reno, ingentilita da un romantico paesaggio di colline. In questa città, aperta alla cultura, il 26 maggio 1778 Ludwig darà il suo primo concerto in pubblico. Aveva otto anni, ma gli inviti ne indicavano due di meno perchè il padre voleva sfruttarlo come bambino prodigio. Bonn fin dal XV secolo era sede del Vescovo di Colonia e dei Principi Elettori, principi del Sacro Romano Impero, ben presto vi fiorirono le arti, vi sorse un’Università illuministica e opere di Mozart, Cimarosa, Voltaire e Schiller erano ben comprese. Ludwig van Beethoven fin da ragazzo aveva un’aria selvaggia: i capelli scomposti sul capo grosso, il corpo massiccio e tarchiato come il nonno. Una fossetta sul lato destro del mento conferiva al volto una curiosa asimmetria. Il suo carattere timido era un tutt’uno con la rettitudine mentre la tristezza si univa al desiderio d’amore. Fece la scuola pubblica elementare, e poi ginnasiale dove imparò un pò di latino, francese e molto bene l’italiano, mentre la matematica non fu da lui mai tanto apprezzata. La musica veniva da lui al contrario capita benissimo. Le crome e le biscrome non avevano segreti per lui, che amava però anche molto passeggiare nel parchi pubblici o giocare nel giardinetto di casa, o lungo il Reno. Le lezioni di musica ( violino e piano )oltre che dal padre le ebbe anche da un lontano parente, certo Francesco Rovantini. Ottimo al pianoforte, non dominò mai appieno la tecnica violinistica mentre considerava l’organo ”sovrano degli strumenti” anche se in realtà non riuscirà mai a suonarlo bene. Il primo vero maestro per Beethoven fu Cristiano Neefe giunto a Bonn nel 1779, che capì subito la grande capacità di Ludwig e che doveva essere seguito ed indirizzato alla musica non con maniere forti (vedi il padre) ma con dolcezza. D’altra parte Ludwig capì che quel maestro sarebbe diventato per lui anche un amico al quale confidarsi. Dopo qualche anno di collaborazione Beethoven potrà iniziare le prime composizioni: tre sonate,nove variazioni, un rondò, un concerto per piano.
fonte: I Grandi di tutti i tempi : Beethoven (periodici Mondadori)
lemieemozioniinimmaginieparole.
grande musicista .
buon fine settimana Isabella
ti lascio un sorriso
tachimio
Grazie Franca buon week end a te . Ti abbraccio .Isabella
lemieemozioniinimmaginieparole.
🙂
jalesh
Beethoven, uno dei miei musicisti preferiti…bisous
tachimio
Bene bene…Ciao .Isabella
sentimental
Leggere passi di vita di uno dei più grandi della musica ( per me un mito) è stato non solo di grande interesse ma in particolare appassionante.
Lieta settimana cara Isabella
Un affettuoso abbraccio
Gina
tachimio
Ho ancora da raccontare. Ti aspetto alla prossima.Buona giornata.Isabella
primula
Semplicemente un grande.
Grazie per il lavoro Isabella.
Buona settimana. Un abbraccio.
Primula
tachimio
Grazie a te e a presto con nuove notiziole interessanti. Isabella
ombradiunsorriso
finalmente ho nuovamente la connessione e posso tornare a leggerti. Un abbraccio 🙂
Loredana
tachimio
un abbraccio a te e bentornata. Isabella
Donatella
Era un grandissimo, qualche annetta fa ho visto uno splendido film su di lui: “Amata Immortale”, che però ne parlava prevalentemente dal punto di vista sentimentale. Molto bello e puntuale il tuo post cara Isabella. Ti abbraccio forte augurandoti una buonissima settimana ♥
tachimio
Continuerò a scrivere ancora qualcosa su di lui. Quindi ti aspetto come sempre augurando anche a te buoni giorni. Un bacio la tua amica Isabella.
arthur
Parlare di autori famosi come Beethoven non è per niente facile, in genere si rischia di cadere nell’ovvietà, ma tu ne hai parlato in maniera garbata e con molta semplicità, facendo di un ritratto lo spunto per conoscere meglio un autore che senz’altro è negli animi di tutti noi.
Complimenti!
Vado a fare un giro per conoscerti meglio e nel frattempo, buona serata. 🙂
tachimio
Ho ancora molto da raccontare su di lui, spero mi seguirai. Per ora ringrazio delle tue belle parole e dopo il tuo giro mi auguro di averti ancora come amico. A presto .Isabella
orofiorentino
Mia cara…Beethoven è la meraviglia della musica. Per me il più grande. La Sonata a Kreutzer è di una bellezza indicibile. Per me Beethoven è LA MUSICA. Un abbraccio cara Giovanna
tachimio
Per questo ne voglio parlare. Notte mia cara. Isabella
melodiestonate
adoro Beethoven è la sua meravigliosa della musica……Sara
tachimio
Grazie Sara allora ti aspetto per le prossime puntate. Grazie per essere passata. Un caro saluto. Isabella
ludmillarte
e chi se lo immaginava che il padre di Ludwig potesse addirittura togliere dai già precoci otto anni altri due! e che occhioni il piccolo Ludwig! l’ho sempre visto in immagini che lo raffiguravano già adulto con i suoi capelli liberi di andare in ogni senso come la sua sublime musica 🙂 grazie
tachimio
Infatti ha colpito anche me quel viso paffuto e quegli occhioni grandi. Comunque racconterò ancora qualcosa di lui. Quando vuoi passa a dare un’occhiata, mi farà sempre piacere. Isabella