Non voglio fare il verso al post dell’amico del blog ”La polirica” ma ho appena visto quello successo ad Albano Laziale per il suddetto funerale. Ed allora mi sento di dire solo due parole. A volte considero gli italiani molto sciocchi e mi vergogno di essere anch’io italiana quando assisto a cose che non fanno onore a nessuno come prendere a calci e pugni una bara tenendo in mano per riprendere il tutto, telefonini e computer. Dico solo che sto con Feltri e condivido appieno il suo articolo su ”Il giornale”.
marisamoles
Condivido anch’io quanto scritto da Feltri. E credo che l’indifferenza sarebbe stata la scelta più giusta in una tale circostanza. Secondo me avrebbero dovuto tacere sulla morte del boia, bastava darne l’annuncio a tumulazione avvenuta, con rito funebre o meno, non ha importanza. Come dice Feltri, i morti sono morti e come tali innocui. Davanti alla morte non conta ciò che si è stati in vita e la vendetta in questo caso, specie se espressa a suon di calci e pugni ad un feretro, non ha proprio senso.
«La pietà davanti a una salma non costa niente, ma alimenta la speranza che non sia la vendetta il criterio idoneo per selezionare le anime. Certi giudizi i credenti dovrebbero lasciarli al Padreterno, nella convinzione che Lui sia più giusto di loro.», scrive Feltri. E ciò mi sembra la cosa più sensata.
Ciao, Isabella.
Un abbraccio.
tachimio
Come tu dici l’indifferenza sarebbe stata la cosa migliore. Un bacio . Isabella
ombreflessuose
I morti un giorno erano vivi e lasciano scie di memoria della loro vita
Priebke non si è mai pentito (così ho letto), e la pietà non è sempre un toccasana
per coprire l’ abominio
Poi ciascuno è libero di fare e pensare quello che vuole
Abbracci
Mistral
tachimio
Cara Mistral essere pietosi non vuol dire dimenticare nè tantomeno ignorare sbagli e comportamenti che hanno causato tanto dolore. E’ solo che davanti alla morte siamo tutti uguali, come diceva Totò nella sua poesia <> e atti che di civile hanno ben poco,mi trovano in totale disaccordo. Un bacio Isabella
tachimio
PS Vedo ora che il computer ha fatto tutto da solo togliendomi il titolo della poesia di Totò che riscrivo :<>. Ciao
marisamoles
Guarda, Isabella, che se usi le parentesi uncinate WordPress omette tutto il contenuto. Meglio usare quelle a sergente (tieni premuto il tasto Alt e digita il numero 174 per aprirle e 175 per chiuderle) oppure le virgolette normali.
Anch’io ho pensato alla poesia di Totò “‘A livella”. Bellissima e vera.
Mi permetto di mettere il link a youtube in cui lo stesso autore la recita.
Buona giornata.
maria cavallaro
Nella morte diventiamo tutti uguali, è la memoria del passato che ci distingue e quella non si può cancellare, ma scrivere nuove pagine di abominio non ci rende migliori e non ci restituisce i morti delle Fosse Ardeatine. Anche io sono per l’indifferenza. pubblicizzare l’evento non ha fatto altro che rinnovare odi e giustificati rancori, suscitando atteggiamenti di intolleranza che non portano da nessuna parte. Ciao! Maria
tachimio
Sono contenta che anche altri amici considerino i morti come tali, cioè nulla, solo polvere. La memoria rimane,ma non deve essere giustificatrice di atti che non hanno nulla di civile.Grazie per avermi letto. Isabella
ombradiunsorriso
Pietà l’è morta…si diceva.
Cito pure io Feltri..i morti non fanno paura… ci sarebbe tanto da scrivere, ma dico solo che quello che più mi ha indignato è stato il non pentimento per quanto aveva fatto e negare l’Olocausto… e su questo c’è tanto da riflettere….
Un abbraccio
Loredana
tachimio
Indignazione più che condivisa. Un abbraccio .Isabella
valery243
.. questa è semplicemente la coerenza e il pressapochismo italiano… fin quando era vivo ed era ancora nel nostro paese, nessuno ha detto nulla… nulla è successo di tutto quel casino avvenuto per i funerali… erano tutti presi da altro… come avete detto il silenzio sarebbe stata la scelta migliore… ciao zia cara!
tachimio
Che bello vederti qui Vale. E’ vero in Italia c’è molto pressapochismo purtroppo e dà a me personalmente molto fastidio. A volte il silenzio è l’arma migliore. Ciao e a presto