Poi improvvisamente è arrivato il mare. Per me,che ho sempre avuto rapporti difficili con l’acqua e il sole, per via della mia pelle chiara,una scoperta. La prima volta che ne ebbi coscienza, di come cioè potesse affascinare una come me totalmente innamorata della montagna, anche per le mie origini venete, fu andare quella notte in barca. Avrò avuto circa quindici anni. Avevo un’amica allora , anch’essa dai capelli rossi ma con la pelle più scura  della mia, senza  problemi quindi col sole e l’acqua, che aveva casa a Civitavecchia , proprio sul mare. Il padre amava andare a pesca. Ricordo che i loro inviti a trascorrere qualche giorno in quella casa mi facevano felice,perchè potevo stare con la mia amica e divertirmi. In una di quelle direi ”vacanze”, il padre mi propose di partecipare ad un’uscita particolare per una pesca ”notturna”. E fu così che alle tre di notte, mi ritrovai in una barca con pescatori veri, lampare e reti gettate in mare per pesci pronti ad abboccare. Non avevo mai provato l’emozione di dondolarmi con una imbarcazione sul pelo dell’acqua. E quest’ultima, che  con un tenue tremolio, appena percettibile ,brillava sotto le luci delle lampare,procurò in me una tale euforia che, forse, ma direi anzi certamente,complice l’età e quel pizzico di avventura che si respirava in quella uscita, per me, nuova e affascinante,mi spinse a fare il mio primo e direi, unico bagno al largo. Non sapevo nuotare ma reggersi a galla fu facile. Non so come ci riuscii, ma ricordo solo di non aver avuto paura,e così per la prima volta scoprii la bellezza e la vastità del mare.Da allora, non è che mi sia passata del tutto quella specie di diffidenza che nutro tuttora purtroppo per l’elemento ”acqua”. Debbo  dire  però  che l’esperienza di allora mi rese forse più decisa a prenderne confidenza   e ciò mi aiutò per un futuro che a mia insaputa, avrebbe visto il mare entrare nella mia vita con  cadenza regolare.