Oggi vorrei parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore, prendendo spunto dai discorsi molto ”pomposi” ma ripetitivi della signora Boldrini, presidente della Camera e quindi rappresentante delle istituzioni.In ogni suo profferire non sento altro che parlare di ”diritti”.Vorrei ricordare che essi sono in realtà sempre accompagnati dalla parola, non senza senso, ”doveri”.Questi ultimi sono in effetti secondo me, quelli capaci di far diventare un popolo veramente democratico. I doveri indicano sempre un percorso etico di comportamento, laddove, i soli diritti, non servono allo scopo. I ”doveri” al plurale, partono da un”dovere” primario che è il più giusto ed etico di tutti e cioè il rispetto, da cui deriva subito dopo l’educazione. Non è quindi tanto il diritto ad essere rispettati quanto il dovere di rispettare.
Se tutti noi si partisse da questo concetto non esisterebbe prevaricazione nè tantomeno ingiustizia sociale. Non esisterebbe quel disinteresse per l’altro che è alla base dell’invocare sempre
e comunque ”diritti”che ognuno rimarca in situazioni o comportamenti.Non dimentichiamo che il rispetto reciproco fa sì che la maggioranza rispetti sì la minoranza, ma che altrettanto quest’ultima non dimentichi il ”dovere”di rispettare a sua volta la maggioranza. Per concludere ricordo che anche il grande Mazzini parlava dei doveri come qualcosa di utile per una crescita individuale etica e responsabile.
ombradiunsorriso
Sembrerebbe tanto ovvio dire che i doveri debbono essere associati ai diritti, anzi che prima vengono i doveri…purtroppo dobbiamo constatare che non è così e lo verifichiamo quotidianamente….
tachimio
Infatti, ma pare che nessuno si ponga il problema e così si va avanti ignorando le più elementari norme di convivenza civile.
Marco
I diritti della maggioranza sulle minoranze sono già in vigore di fatto, ecco perché non se ne parla tanto. Quanto al rispettare la maggioranza, sembrerebbe una dittatura in nuce anche questa: che succede se, da parte di una minoranza, questo rispetto equivale ad annullarsi? Andiamo a dire loro di cambiare sé stessi perché non arrivano al 50% + 1. Io non punterei sui doveri delle minoranze, già in difficoltà essendo tali: certo, ci sono anche quelli ma la minoranza sta già nel riflettore per tanti altri motivi, un appello non serve. Che dire invece dei doveri delle maggioranze vere o presunte (sì, perché c’è solo un tipo di minoranza che detesto: quella che tanto fa e tanto urla che finisce per essere percepita come maggioranza. In tal caso anche una seria statistica può fungere da benvenuto richiamo all’ordine)
Marco
Errata: dopo 50%+1 c’è un ? non un punto. Grazie